Brock
Davis ha avuto una vita tanto intensa quanto sofferta, dai traumi infantili
nella nativa terra canadese ad un matrimonio che gli ha riservato più dolori
che gioie, a esperienze lavorative tutt’altro che positive, con la musica a
dettare i suoi primi passi ma in seguito relegata quasi in fondo ai suoi
pensieri. Il riemergere del suo amore per la musica, la voglia di resettare
tutto e riprendersi in qualche modo la vita ha segnato un nuovo inizio che
Brock Davis ha pensato giustamente di affidare alle storie che compongono “A
Song Waiting To Be Sung”, una interessante serie di quadretti tra rock e radici
che riportano il musicista che ora si divide tra Santa Cruz, California e
Nashville a concentrarsi sulle cose che veramente contano nella vita. E
riemergono i suoi amori giovanili, Beatles e Bruce Springsteen inevitabilmente
per uno della sua generazione, ma anche il cantautorato che negli anni settanta
ha riportato le considerazioni intime e personali in primo piano dopo i sogni e
le utopie del decennio precedente come Jackson Browne e James Taylor per
esempio, mischiando country e folk in modo sempre creativo e personale. Le
canzoni di questo album sono spesso riflessioni che coinvolgono emotivamente, a
volte graffiando a volte accarezzando, sempre con uno spirito sincero e
intenso. Le chitarre elettriche in certi momenti emergono per sottolineare i
sentimenti più profondi ma molti sono i brani che portano in dote riflessioni
poetiche di ottima fattura, riprendendo inevitabilmente la lezione di Dylan e
non disdegnando le proprie considerazioni sui fatti più rilevanti della società
in cui viviamo. Dal grido tra rock e gospel di “All Free” ispirata al movimento
Black Lives Matter all’intensa title-track “A Song Waiting To Be Sung” con
tutta la sua urgenza espressiva, dal rock ancora di “Can’t Get Close Enough To
You” figlia di un passato personale che non si può cancellare ai toni vicini al
cantautorato country di “Second Time Around”e di “Bet On Love”, tutto concorre
a disegnare un quadro di buon pregio che merita di essere conosciuto ed
apprezzato. Niente di rivoluzionario si intende ma qui c’è la forza di un artista
autentico che non ha paura di mettersi a nudo.
Remo Ricaldone
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