06 aprile, 2022

Jefferson Ross - Southern Currency

Jefferson Ross da Atlanta, Georgia, è musicista dotato di grande sensibilità, profondo amore per le proprie radici e anche di una buona dose di ironia e di disincanto nel raccontare le proprie storie. Tutte doti che contribuiscono a creare una proposta in cui le molteplici influenze sonore del ‘deep south’ vengono interpretate tenendo conto delle diversità di un mosaico multicolore che nell’immaginario di chi vive al di fuori di quella realtà risulta invece stereotipato e convenzionale. “Southern Currency” è probabilmente il lavoro in cui Jefferson Ross riesce a focalizzare al meglio tutto lo spettro sonoro di quelle terre fertili e di ricche di complessità e di contraddizioni. Country music, soul, bluegrass, folk e la canzone d’autore più classica sono presenti nella loro accezione più sincera, toccando le corde più intime in una alternanza godibile e cristallina. L’accattivante ‘packaging’, con splendidi scatti fotografici virati al color seppia, introduce un viaggio attraverso undici Stati del Sud veramente intrigante, un viaggio in cui ogni canzone definisce con sagacia caratteristiche e tratti essenziali dei luoghi cari all’emotività del protagonista. La produzione, assolutamente vincente, è dell’esperto Thomm Jutz che fornisce con il suo assodato talento un contributo basilare alla riuscita di questo progetto, con il fiddle di Tammy Rogers-King, già con i Steeldrivers, il solido contrabbasso di Mark Fain, lo straordinario mandolino di Mike Compton e le leggere percussioni di Lynn Williams a completare una backup band estremamente duttile e versatile. Il viaggio inizia con una eccellente “Alabama Is A Winding Road”, ballata corposa che personalmente mi ricorda la poetica di un bravo autore e musicista come Pat Alger, per poi proseguire con la freschezza di “Two Kentucky Brothers” con le inevitabili inflessioni ‘grassy’ e la colorata “Baptize The Gumbo” che ci porta direttamente in Louisiana. “Down In Macon, Georgia” è un robusto brano in cui la country music viene espressa con grande vigore e con un eccellente lavoro di slide acustica, “Turquoise And Tangerine” è delicata e, come si conviene ad una brano dedicato alla Florida, rilassata, con il sapore di certi brani di Jimmy Buffet, mantenendo quell’ispirazione che in tutto l’album è presente. Scorrevole è poi il tributo al North Carolina con “You Can’t Go Home Again”, con il sapore dei classici tra country e folk, mentre “Hot Springs” con i suoi deliziosi arpeggi acustici è un altro dei momenti topici del disco, segno della grande bravura come songwriter di Jefferson Ross (tutto l’album è frutto comunque del suo talento compositivo), “High Times In The Low Country” ci porta in South Carolina con una melodia intrisa di nostalgia, “King Of Mississippi” è solida e rimarca una scrittura fedele alle radici ma mai scontata e gli intrecci di mandolino e slide sono gioia per le orecchie. Chiudono questo viaggio nel profondo sud “The Nashville Neon Waltz”, gustosamente tradizionale e la title-track “Southern Currency” che rimarca una band notevolissima e la capacità di Jefferson Ross di catturare il più genuino spirito country, cosa tutt’altro che scontata di questi tempi.

Remo Ricaldone

 

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