La
vita non è stata certamente agevole per Malcolm Holcombe, tra i cantautori più particolari
della scena roots, capace di incrociare folk, blues e country con stile unico e
personale, a tratti arruffato ma sempre straordinariamente genuino e sincero. I
problemi di salute non lo hanno fermato, frenato in qualche momento forse, ma
sono stati la leva che ne ha confermato le qualità di lottatore, nonostante
tutto e tutti. Malcolm Holcombe ha avuto la fortuna di incontrare un grande
musicista e produttore come Jared Tyler, fedelissimo pard che lo ha sorretto
nei momenti difficili come la recente diagnosi di tumore che avrebbe potuto
mettere la parola fine alla carriera dello storyteller del North Carolina.
Invece i due si sono messi al lavoro e ne è scaturito un disco ispiratissimo,
tra i punti più alti di una discografia che consta di ben diciotto capitoli.
“Bits & Pieces” è composto da ben tredici nuove composizioni originali,
pregne di quello stile intenso e poeticamente incisivo e profondo che ormai è
il marchio di fabbrica di Malcolm Holcombe, interpretato con forza quasi
inusitata. Il supporto strumentale di Jared Tyler che suona praticamente
qualsiasi cosa che abbia delle corde è di qualità finissima, il pickin’ di
Malcolm Holcombe è solido e ricco, la sua voce guida trascinandosi dietro una
vita di eccessi, di sofferenze e di dolori e proprio per questo unica ed
inimitabile che a volte rimanda quella del grande Dave Van Ronk, con la stessa
sensibilità nel maneggiare le radici. “Bits & Pieces” ci presenta un autore
in gran forma, capace di variare temi passando agevolmente dalla canzone folk
al country blues, rivitalizzando una formula non facile da riproporre con
credibilità, indovinando melodie e temi sottolineati dal grande talento di
Jared Tyler negli arrangiamenti. I ‘pezzi e pezzettini’ del titolo sono un
ispirato patchwork dove in ogni momento il nostro si esprime con mirabile
efficacia e spesso con commovente trasporto, caratterizzato da un sapiente
lavoro chitarristico le cui note non risultano mai superflue e men che meno
inutili. In un contesto simile può essere ingiusto citare qualche brano, tutti
hanno qualcosa da regalare in fatto di emozioni, dalla luminosa “Fill Those
Shoes” a “Hard Luck City”, orgogliosa ed incisiva, passando per la poesia,
autentica e pura di momenti come “I’ve Been There”, “The Wind Doesn’t Know
You”, “Happy Wonderland” e “Every Soul Is There”. “Bits & Pieces” non
faticherà ad entrare nei cuori sensibili, in coloro alla ricerca di momenti che
rimangano fissi nel tempo, apice di una carriera che speriamo possa proseguire
con questa efficacia.
Remo Ricaldone
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