Di questo progetto, fortemente voluto da Willie Nelson e Freddy Fletcher, si era gia' fatto un gran parlare da tempo, vuoi per l'importanza dell'oggetto del tributo stesso (Townes e' un cantautore di riferimento e di estrema considerazione e non solo in ambito Texano), vuoi per la fama dei personaggi coinvolti nella realizzazione dello stesso. Guy Clark ci regala una superba interpretazione di To Live Is To Fly, con un bel dobro in primo piano ed un accordion che segue docilmente la melodia. Peccato davvero (unica pecca) che non compaiano i nomi dei session-men che coadiuvano i vari interpreti che si alternano all'esecuzione dei brani. Nanci Griffith ci propone una delicata versione della non conosciutissima - a differenza della song precedente - Tower Song, eseguita nel suo stile inconfondibile, gradevolmente country-folk. Billy Joe Shaver, da honky-tonker navigato qual e', ci impone (il termine mi sembra calzante) una rocciosa versione del classico White Freightliner Blues, che si potrebbe riallacciare concettualmente alla sua train song piu' famosa, Been To Georgia On A Fast Train. L'esecuzione e' elettrica e grintosa, da togliere il fiato: grandissima. In netto contrasto invece Highway Kind, con le atmosfere rarefatte ed il cantato "sussurrato" tipici delle proposte musicali dei Canadesi Cowboy Junkies, da sempre grandi estimatori del loner Texano. Margo Timms non si smentisce e ci consegna una versione molto intimista, personalizzata si', ma mai snaturata rispetto all'originale. Meno nota, ma non per questo meno apprezzabile, Snake Song, affidata alle ben note capacita' vocali di Emmylou Harris, in questo contesto affiancata allo scarno banjo di chi non ci e' dato di sapere. Peccato. If I Needed You era stata a suo tempo un hit per la stessa Emmylou in duetto con Don Williams; la proposta ci viene oggi da Ray Benson, leader degli Asleep At The Wheel e qui presente in curiosa veste solista, senza peraltro far gridare al miracolo per la sua interpretazione. Ben altro spessore ha invece la remake di Loretta a cura di John Prine, grande songwriter a noi ben noto, con una vocalita' molto caratteristica ed un carisma tale da riuscire a rendere ogni brano che John interpreta una sua creatura, un po' come riesce a fare Willie Nelson (scusate se e' poco). L'interpretazione e' talmente sentita che bisogna controllare le note di copertina per avere la conferma che il brano e' stato scritto da Townes Van Zandt: molto bella. Fra le cose migliori dell'album c'e' poi Blue Wind Blew nell'interpretazione dei Flatlanders, mitica cult-band Texana dalla quale sono usciti nientepopodimeno che gente del calibro di Joe Ely, Butch Hancock e Jimmie Dale Gilmore. Tutti e tre si alternano alla voce solista, duettano e si scambiano i ruoli in un crescendo davvero unico: a mio parere il momento piu' alto di tutto il disco. Da citare ancora alcuni nomi/titoli: Nothin' (Lucinda Williams), Mr.Mudd & Mr. Gold (Robert Earl Keen), Two Girls (Steve Earle & The Dukes), Marie (Willie Nelson), Pancho & Lefty (Delbert McClinton) e Waitin' Around To Die (Pat Haney). Per concludere, una chicca: il figlio di Townes, John T., interpreta My Proud Mountains in una versione strumentalmente essenziale, ma con una voce che rammenta molto da vicino il genitore scomparso prematuramente, pur mantenendo una indubbia caratteristica di personalita' ed individualita'. Si chiama talento e non si compra n頳i inventa. Se non ce l'hai, non c'e' niente da fare. Un doveroso ed affettuoso tributo ad un amico scomparso, ma soltanto a livello terreno, Townes Van Zandt restera' con noi ancora molto a lungo. Per contatti: www.feeefalls.com

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