Tra le migliori nuove realtà della scena indie roots statunitense, i Beautiful Loser Society sono una band che proviene dal Colorado la cui bussola è puntata sia verso il Texas sia verso la California e ovunque le infinite strade americane ispirino storie, personaggi e canzoni. Dopo l’ottimo debutto intitolato “Aim Low” pubblicato nel 2008 e un piccolo ma importante cambio nella line-up (il chitarrista solista è ora il bravissimo Mario Dobbs), ecco il seguito con “The Long Slow Decline”, un eccellente viaggio in un’America blue collar dal fascino inalterato sulle note di un sound che deve in massima parte alla country music ma che non disdegna influenze roots-rock. Chuck Barry, leader, polistrumentista e voce solista dei Beautiful Loser Society firma tutto il loro repertorio, mostrando grande talento descrittivo e la passione per la provincia e i suoi protagonisti, toccando via via argomenti come la vita a bordo dei camion (“Suicide Trucker” e “Hot Rod Daddy” degne di un Commander Cody o di un Dale Watson) o nel fondo di una miniera (“Coal Miner’s Lament”), il ricordo dei propri miti giovanili (“Elvis, The King”) o l’amore per il proprio cane (“One Good Dog”). Di grande impatto sono poi “West Texas Clay”, l’iniziale “Sonny”, la ruvida “Hwy 666 South”, le pigre “Help Me George” e “Shake Tree Mechanic”. Quella dei Beutiful Loser Society è una country music che attualmente può essere definita alternative ma che rappresenta decisamente il meglio che questo genere offre, nella maniera più semplice e al tempo stesso emozionante. Da conoscere. www.myspace.com/beautifullosersociety è la porta per entrare nel mondo di questa band.

Remo Ricaldone

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