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Shy Blakeman - Long Distance Man

Pubblicato da Remo Ricaldone |

Terzo disco per il texano Shy Blakeman, assurto agli onori della cronaca musicale nel 2006 per aver fatto parte del cast dello show ‘Nashville Star’. “Long Distance Man” è sicuramente il suo lavoro più intenso e potente, prodotto da uno che se ne intende come Ted Russell Kamp, cantante/autore/musicista già con Shooter Jennings la cui carriera solista comprende album di grande valore. Ben cinque sono le canzoni che il producer ha ‘regalato’ a Shy Blakeman, tracciando un percorso qualitativamente eccellente che comprende anche cover di Rusty Wier (l’incisiva “Don’t It Make You Wanna Dance”), Matt Powell (“Dragon Fly”, intrigante e gustosa) e Willis Alan Ramsey (“Satin Sheets”). Il sound è composto da quanto di buono la musica ‘south of the Mason-Dixon line’ ha proposto, dalla country music al soul di marca Stax/Volt, dal classico southern rock a quell’affascinante melting pot che è il suono americana. L’interpretazione di Shy è molto personale, gli arrangiamenti sono deliziosamente vintage è ricordano gli anni sessanta e settanta con ottime chitarre elettriche (Doug Pettibone, Marc Ford, Kenny Vaughan, Brian Whelan e Ted Russell Kamp fanno veramente un grande lavoro) e tastiere (Michael Webb all’organo hammond e Brian Whelan al wurlitzer). “Long Distance Man” scorre così piacevolmente che l’ora abbondante di musica passa in un baleno, con la voglia di ricominciare subito daccapo. Oltre alle composizioni citate meritano una segnalazione “Late Night Early Morning” dalla melodia che cattura immediatamente, “Quarter To Three” che rimanda ai classici Stones di fine sessanta/inizio settanta o ai Black Crowes (una delle band preferite da Shy Blakeman), l’acustica e sognante “Cannon Ball”, l’outlaw country di “Easy Goin’ Woman” e il finale di “Save A Little Room” con l’ispirato fiddle di Nick Nguyen. http://www.shyblakeman.com/.

Remo Ricaldone

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