Stephanie Urbina Jones è una delle più belle voci femminili texane, un personaggio sulle scene già da anni e che ha saputo conquistarsi (da artista indipendente) un’ottima esposizione da parte dei media di entrambi i lati del border. Nata a San Antonio, Stephanie è cresciuta con la country music e con i suoni della tradizione messicana nel cuore, amori che in questo suo nuovo disco intitolato “The Texicana Sessions” emergono prepotentemente. Per la verità il disco è l’unione di tre distinte session incise rispettivamente nel 2004 a San Antonio, nel 2005 e nel 2007 a Nashville dove la coinvolgente musicalità bilingue e multiculturale della Urbina Jones si esalta e ci propone un divertente mix sonoro sulle orme dei Texas Tornados e di tutti quegli artisti che hanno abbracciato i suoni tex-mex. “The Texicana Sessions” non soffre del fatto di essere frutto di registrazioni diverse nel tempo e si pone come un album godibile e fresco, adattissimo per l’estate e per essere apprezzato con uno spirito leggero. “Como Se Llama, Mama” vede la presenza vocale del grande Augie Meyers e con “Revolucion En Mi Corazon” si avvale dell’ottima fisarmonica di David Lee Garza e degli arrangiamenti fiatistici di Bobby Flores, nomi assolutamente noti a chi segue la musica texana più tradizionale. La frizzante “I’m Not A Pinata” assieme alla conclusiva “Gracias” e ad “Adios” sono invece i risultati del più recente viaggio a Music City dove ha collaborato con noti eccellenti come Dan Dugmore alla steel, Larry Franklin al fiddle, Larry Beaird alla chitarra acustica e Mike Rojas al piano. Da segnalare ancora la gustosa “After The Fever Breaks” con i fiati mariachi di Vinnie Cesielski, “O Que Milagro”, “Choose To Believe” decisamente più country e le terse ballate “Mariachis Make Me Cry” e “Canta Me”. http://www.stephanieurbinajones.com/.
Remo Ricaldone

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