E’ un percorso sempre crescente quello dei Molenes, dal 2006 anno del loro debutto discografico, ottima americana/alt-country band proveniente dal New England. Nel 2008 il loro secondo disco “Songs Of Sin And Redemption” li fece apprezzare da buona parte della critica americana e ora questo “Good Times Comin’” li pone come una solida realtà nel panorama indipendente d’oltreoceano. I paragoni si sono sprecati e secondo me i più azzeccati sono stati quelli con i Son Volt, Steve Earle e i Whiskeytown, grazie ad un gusto per il rock’n’roll più ‘twangy’, la tradizione country e la profondità sonora di una canzone d’autore roots assolutamente attraente e divertente. Dave Hunter, voce, chitarra elettrica e ‘resofonica’ (una national steel suonata con la tecnica ‘slide’), Bruce Derr, pedal steel guitar, Andrew Russell, basso e Zach Field, batteria, sono un combo affiatato ed agguerrito che approccia questo materiale con entusiasmo e una notevole dose di grinta, perfettamente inquadrata dalla produzione dello stesso Dave Hunter con l’aiuto del tecnico del suono Paul Q. Kolderie, già in studio con Uncle Tupelo, Radiohead e Pixies. “Blood And Bones” coinvolge subito con il suo giro di chitarra, la voce intensa e una ritmica corposa. “Good Luck Charm” non lascia scampo, un altro momento da incorniciare…e via di questo passo tra country, blues e rock’n’roll. Da “Rockin’ Monophonic” a “Ten Pound Hammer”, fino a “Four Feet Under”, “Miracle Cure” e “Straight Ahead” possiamo apprezzare una band che dal vivo certamente farà faville. Peccato (per ora) non poterli ascoltare on stage. Accontentiamoci di questi trascinanti dieci brani. http://www.themolenes.com/.