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Whiskey Myers - Firewater

Pubblicato da Remo Ricaldone |

Certamente la band di Elkhart, East Texas è una delle più belle realtà della musica del Lone Star State e del Deep South in generale e questo “Firewater” è qui a dimostrarlo in maniera viva, energica e passionale. Il “Wall Of Sound” di tre chitarre elettriche, nelle mani del lead vocalist Cody Cannon e della coppia Cody Tate e John Jeffers, la sezione ritmica solida e sicura che vede Jeff Hogg dietro ai tamburi e Gary Brown al basso, il fondamentale aiuto del sesto Whiskey Myers, il producer e multistrumentista Leroy Powell che inserisce pedal steel, percussioni e tastiere, tutto questo contribuisce a rendere estremamente roccioso un suono figlio legittimo dei grandi del Southern Rock, dai Lynyrd Skynyrd alla Marshall Tucker Band, dalla Allman Brothers Band ai Led Zeppelin, influenza sempre presente. Dopo il bell’esordio nel 2008 con “Road Of Life” e l’immancabile messe di concerti in tutto il Texas, “Firewater” conferma tutto il buono del suo predecessore, inquadrando ancora meglio la strada da percorrere e proponendo un piatto ricco di energico rock’n’roll con spruzzate country e blues, come ci mostra la sontuosa “Ballad Of A Southern Man”, brano guida dell’album. Tutte e dodici le canzoni che lo compongono indicano quanto credibile sia “Firewater” e quanto le nuove band texane siano i veri eredi di quella classica branca del rock americano. “Bar, Guitar And A Honky Tonk Crowd” e “Guitar Picker” che fanno da apripista per la già citata perla del disco, “Virginia” che fa rivivere ricordi e passioni mai sopite per il romantico Sud, gli imponenti rock di “Different Mold” e “Turn It Up”, la festaiola “Anna Marie” che non sfigurerebbe nel repertorio dei grandi Black Crowes, la tersa e nitida “Broken Window Serenade” con l’armonica di Cody Cannon e “Calm Before The Storm” che piacerebbe ai fratelli Allman in versione più country (ma con l’hard blues dietro l’angolo) sono a mio parere i momenti più attraenti e significativi di questo secondo disco dei Whiskey Myers, un lavoro che si farà ricordare come uno dei più importanti di questo 2011.
Remo Ricaldone

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