20:46

Owen Temple - “Two Thousand Miles”

Pubblicato da Max Masetti |

Owen TempleLe duemila miglia del titolo stanno a sottolineare la distanza di Owen Temple dal nativo Texas nel corso degli ultimi due anni circa. I dodici brani di “Two Thousand Miles” sono stati infatti composti durante il periodo in cui ha vissuto nel Wisconsin, ma rimarcano quanto Owen sia ancora uno degli autori texani più ispirati, nonostante i cinque anni di silenzio discografico dal precedente album. Il ritorno di Lloyd Maines nelle vesti di produttore e di magnifico polistrumentista dopo la parentesi di Phil Madeira in “Right Here And Now” (dopo gli altrettanto notevoli “General Store” e “Passing Through”) rinvigorisce il suono e lo rende più elettrico e grintoso. Dal punto di vista strumentale è straordinario il lavoro alla chitarra elettrica di David Grissom mentre è rocciosa la sezione ritmica formata da Glenn Fukunaga al basso e David Sanger alla batteria, due veterani di Austin. L’album si apre con un brano scritto a quattro mani da Owen Temple e da Wade Bowen, un altro dei nostri beniamini e ci troviamo subito catapultati nel Texas che amiamo, sulle note di una ottima “You Want To Wear My Ring”, subito seguita da una più ordinaria ma trascinante e roccata “Red Wine And Tequila”. “Swear It Off Again” è una splendida ‘rodeo song’, “Two Thousand Miles” è uno spaccato sulla vita recente di Owen Temple, “Can’t Drink Enough To Sing” mostra tutto l’amore per una country music schietta e genuina, “Like We Still Care” è meno roots ma non meno intensa mentre “I Just Can’t Quit Loving You” è un’altra ‘old fashioned country song’ struggente. “Demolition Derby” sembra uscita da uno dei primi dischi di Steve Earle, dinamica e avvincente, “You Don’t Have To Be Lonely” scorre fresca e prepara il campo per uno degli highlights dell’album, “The Pluto Blues”, eccellente ballata tra le migliori mai scritte da Owen Temple. A chiudere altri due gioiellini, “Rivers Run From Many Waters” e “On The Lonesome Road” che completano uno dei dischi più smaglianti dello scorso anno riconsegnandoci un personaggio di cui la scena texana ha ancora bisogno. www.owentemple.com.
REMO RICALDONE

0 commenti:

Posta un commento

Iscriviti alla newsletter