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Slow Rollin' Lows - Erie Street

Pubblicato da Remo Ricaldone |

Ci eravamo già occupati del loro disco di esordio, fresco ed interessante esempio della vitalità della scena texana tra rock e country e ora è con grande piacere che ci avviciniamo al secondo album, opera sempre difficile per ogni artista. La bravura e il talento del frontman Pug Johnson, la bella produzione di Phil Pritchett e l’esperienza maturata sui palchi di tutto il Texas hanno fatto crescere notevolmente la band di Fannett, TX che in soli tre anni di vita si presenta come una solida realtà della scena del Lone Star State. La band che prende il nome da una vecchia canzone di Billy Joe Shaver che Pug Johnson e soci non dimenticano mai di riprendere in concerto firma quindi un bel passo avanti omaggiando sia la tradizione outlaw del loro Stato (“Green Eyed Girl” ne è uno degli esempi più validi) sia la inevitabile voglia di rock’n’roll che in studio non può essere sempre liberata. “Erie Street” è frutto del piglio frizzante e del talento compositivo del già citato Pug, talvolta affiancato dal bassista Orey Williams e dal vocalist Jamie Talbert, tra gli ospiti dell’album. Pug Johnson è in possesso di una voce molto personale e sempre più decisa, da gustare soprattutto in “Something To Say”, tra le melodie più belle, nell’acustica (con armonica e banjo) “Our Brothers” e in “Waking Up With Strangers” (puro omaggio sonoro alla Texas Music del passato e del presente). Da citare ancora “Hippies, Drunks And Rednecks”, “Dead And Gone” e “Sad Country Song” tra gli highlights e le solide “I Don’t Wanna Go Home” e “This Dream” che nobilitano un disco lungo (più di un’ora) e articolato che cresce ascolto dopo ascolto. http://www.slowrollinlows.com/.

Remo Ricaldone

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