Quarto disco per la band di Casey Donahew, dopo il bel live di cui ci siamo già occupati su Lone Star Time, lavoro molto positivo per una delle realtà più valide del panorama texano. A cavallo tra country e rock, la Casey Donahew Band gioca le proprie carte proponendoci una musicalità certamente di non particolare originalità ma che risulta vincente grazie a massicce dosi di freschezza e vigore. “Moving On” è l’album più maturo e completo, a mio parere capace di proiettarli verso traguardi più ampi e riconoscimenti più meritati. “Ramblin’ Kind” travolge subito l’ascoltatore con la sua ritmica sparata, gli inserimenti di fiddle e una bella melodia genuina, tipicamente ‘texas style’, “Next Time” è sempre convincente, ispirata e brillante, con il bel picking di John Zaskoda alla chitarra elettrica, “Breaks My Heart” smorza i toni avvolgendoci con dolcezza e calore. E il disco procede con sicurezza ed efficacia, grazie agli inserimenti chitarristici del già citato John Zaskoda, al fiddle di Josh Moore e alla rocciosa sezione ritmica formata da Steve Stone al basso e da Donte ‘Taz’ Gates alla batteria. “California”, “Nowhere Fast”, “Burn This House Down”, l’acustica “Break Me Down”, “Strong Enough” con la pedal steel di Milo Deering e le conseguenti sonorità country, la riflessiva e bellissima “Angel” e la conclusiva e ‘outlaw oriented’ “Moving On” meritano una citazione e arricchiscono un album assolutamente consigliato a tutti coloro che amano le nuove band texane. www.caseydonahewband.com è il loro interessante sito web dove troverete molte altre informazioni.