16:53

Graham Wilkinson - Yearbook

Pubblicato da Remo Ricaldone |

Personaggio decisamente particolare questo Graham Wilkinson, texano, ma alla fine ‘figlio del mondo’ per i suoi innumerevoli viaggi ed esperienze che hanno creato una personalità caleidoscopica e camaleontica. Voce abrasiva, una penna geniale e influenze che vanno dalle radici country/folk al rock fino a una visione ‘world’ che certamente spiazza e intriga. Graham Wilkinson debutta discograficamente con un lavoro ricchissimo di suoni e colori, talvolta un po’ confuso ma che centra spesso il bersaglio con canzoni che appassionano e avvincono. “Yearbook” vede la presenza di alcuni grandi nomi della musica texana che lo nobilita e lo rende interessante, dalla pedal steel di Lloyd Maines che ci accarezza nella suadente country song intitolata “Ragamuffin” dove fa capolino l’ottimo Hayes Carrl alla seconda voce a “Ghosts” dove appare il grande Alejandro Escovedo alla voce in un brillante crescendo di fiddle e cello quasi classico. Graham Wilkinson sorprende con una manciata di brani di valore come l’iniziale “Water Towers And Windmills”, mossa e coinvolgente, “Personality Disorder" (non so quanto autobiografica!), un midtempo molto piacevole, “Let It Go” tra le più belle del disco, texana al 100%, “Our First Night” decisamente più in stile americana con reminiscenze di Wilco e Son Volt, “Blame” con il suo bell’inizio voce (e che voce!) e chitarra acustica che poi si sviluppa in maniera brillante e “From Covington”, altro eccellente esempio di una musicalità che se ben indirizzata ci porterà ad una carriera di prestigio. Questo è un disco dove non tutto è perfetto, dove c’è qualche momento di stasi, ma che ci presenta un nome da tenere d’occhio…senza dubbio. http://www.undergroundtownship.com/.

0 commenti:

Posta un commento

Iscriviti alla newsletter