10:57

Wade Lashley - Come On Sundown

Pubblicato da Remo Ricaldone |

Terzo lavoro per il musicista proveniente da Flagstaff, Arizona e ulteriore, deciso passo in avanti in una carriera discografica iniziata un pò timidamente con un lavoro acustico nel 2005 e poi con la rivelazione di “Someone Take The Wheel”, di cui Lone Star Time si è già occupato in passato. “Come On Sundown” è ancora più solido e maturo del già ottimo precedente, sempre più proiettato in quel suono tra rock e radici che ha molti epigoni ma che continua ad affascinare e sedurre. E’ la vena compositiva di Wade Lashley ad apparire qui ulteriormente sicura e melodicamente rilevante, con il valore aggiunto di una produzione giustamente improntata all’essenzialità e all’intelligente miscela di acustico ed elettrico. Qualche aggiustamento nella band di accompagnamento ma lo stesso grande feeling, la stessa voglia di percorrere le strade polverose del southwest al suono di country music e rock’n’roll. Brad Bays è un chitarrista sopraffino che caratterizza gran parte delle canzoni, Jeff Lusby, oltre ad essere il co-produttore e il responsabile delle registrazioni, lascia il segno alle tastiere (meno presenti rispetto al precedente, il nostro unico rimpianto), Ethan Rea alla batteria e Keith Gomora al basso lavorano con passione, John Rueter alla pedal steel e Mike Seitz all’ accordion quando chiamati in causa risultano eccellenti. E poi ci sono le dieci nuove canzoni di Wade Lashley, dieci brani che risultano vincenti per melodia, ritmo, poesia. “Virginia Take Your Leave” è perfetta per introdurre il disco, “Hands Of Time” segue a ruota e mantiene alta l’ispirazione, “Cross The Wire” farebbe felice il Joe Ely frequentatore del border, “Mountain Moonlight Song” è limpida e frizzante, così come “Too Far Gone” che personalmente (forse per la tonalità della voce e l’andamento) mi ricorda il compianto e misconosciuto cantante australiano in forza ai britannici Fairport Convention e Fotheringay, Trevor Lucas. “Ricochet” è più cadenzata ma ugualmente riuscita, con una bella armonica ad introdurre la melodia e a sottolinearla. “Come On Sundown” è accorata e nostalgica, una ballata da ricordare mentre “Wings To Fly” chiude in maniera leggera e delicata un album da considerare come una delle cose più godibili uscite negli ultimi mesi. http://www.wadelashley.com/.


Remo Ricaldone

0 commenti:

Posta un commento

Iscriviti alla newsletter