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Joe Ely - Satisfied At Last

Pubblicato da Remo Ricaldone |

Parlare di Joe Ely è come aprire il grande libro della Musica Americana e sfogliarlo apprezzandone pagine di grande forza ed eloquenza. Protagonista in questi ultimi quarantanni della scena texana, dai Flatlanders (con i fidi pards Butch Hancock e Jimmie Dale Gilmore) in avanti, Joe è senz’altro una figura carismatica e ritrovarlo dopo circa quattro anni dal precedente album in studio (il non completamente convincente “Happy Songs From Rattlesnake Gulch”) è avvenimento da celebrare con entusiasmo. Certo che in questi anni avevamo potuto apprezzare la sua grande forza ‘on stage’ con due album live come “Cactus!” in versione acustica con il fisarmonicista Joel Guzman e “Live in Chicago 1987”, uno strabiliante reperto del passato, ma avere la possibilità di goderci nuove canzoni è sempre un’esperienza da non mancare. In “Satisfied At Last” ritroviamo i luoghi e i personaggi che Joe Ely ha contribuito a farci amare, la sua verve e la sua poesia, il suo inconfondibile suono pregno di outlaw country, di tex-mex, di blues, di classico american rock’n.roll. E’ un Joe Ely in grande spolvero, un artista passato indenne attraverso una carriera intensa, a volte turbolenta ma sempre significativa. Un musicista che non è sceso mai a compromessi, riprova è il fatto che continui ad incidere per la piccola label indipendente Rack’ Em Records, accompagnato da alcuni dei nomi che lo hanno accompagnato nel passato più o meno recente: il già citato Joel Guzman, l’immarcescibile Lloyd Maines alla steel, David Grissom alla chitarra elettrica, Glenn Fukunaga, protagonista di mille e mille sessions al basso, il ‘guitar wizard’ Teye e il meno noto ma non meno bravo Jeff Plankenhorn e molti altri. Accanto alle significative “The Highway Is My Home”, “Not That Much Has Changed”, “Satisfied At Last”, “I’m A Man Now” e “You Can Bet I’m Gone” tutte firmate da Joe Ely, sono da segnalare due immancabili ‘tributi’ al suo songwriter preferito di sempre, Butch Hancock, con “Leo And Leona” e “Circumstance”, mentre il superclassico “Live Forever” di Billy Joe e Eddie Shaver è qui rivisto con emozione e pathos. In definitiva un altro momento di Texas Music da ricordare, da godere fino all’ultima nota. http://www.ely.com/ .
Remo Ricaldone

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