Quinto album per il musicista nato a Las Cruces, New Mexico ma da due decadi residente in quel di Austin, Texas. “Ghost Stories” è il suo lavoro migliore, il più compiuto, il più maturo, il più ‘vissuto’. Dieci storie che contengono tutte elementi accaduti allo stesso Eric Hisaw che ha cambiato nomi e luoghi ma che mantengono per lui un profondo significato. Il suo stile roots e rock è qui esaltato da uno stato di forma eccezionale, da uno script che non ha niente da invidiare alle migliori realtà del Lone Star State, sulla scia e ispirazione di grandi come Joe Ely, Dave Alvin, Steve Earle o Alejandro Escovedo. La title-track è basata sui ricordi adolescenziali di amici e parenti che non ci sono più ma che hanno lasciato una profonda traccia, “Johnson County” è più mossa e rock’n’roll, altra grande storia di viaggio, “Payphone” ha un train time decisamente intrigante, la pedal steel del mago Lloyd Maines e un suono tra JJ Cale e Johnny Cash. “Albuquerque” profuma di ‘Bakersfield sound’ con il suo ritmo frizzante, “Don’t Live There Anymore” per contro ha un ritmo che ricorda Buddy Holly ma con una voce roca ed espressiva, “The Love She Wants” è una country song con i fiocchi, “California” è un altro ‘highlight’ dell’album. “Ghost Stories” affascina immediatamente e a mio parere si pone tra le cose più vitali ed interessanti dell’anno in ambito roots, un disco e un artista che meritano di essere conosciuti. http://www.erichisaw.com/.