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John Hiatt - Dirty Jeans And Mudslide Hymns

Pubblicato da Remo Ricaldone |

“Dirty Jeans And Mudslide Hymns” conferma un periodo particolarmente prolifico per John Hiatt, una delle più belle firme del panorama roots-rock americano. Disco granitico, con una band rodata e propositiva che vede Doug Lancio alle chitarre, Kenneth Blevins alla batteria e Patrick O’Hearn al basso supportare il leader in ogni sua nota. Nonostante una produzione non sempre in linea con il mood di John Hiatt, l’album fa emergere ancora una volta la grandezza di uno storyteller che riesce sempre a centrare il segno raccontando le emozioni, la forza espressiva e la vita di un’America sempre ai margini ma tremendamente vera e pregnante. “Damn This Town” è una delle più belle canzoni del lotto, una storia di grande impatto ed una melodia che si ascolterebbe all’infinito, “’Til I Get My Lovin’ Back” è più country con la steel di Russ Pahl in primo piano, “I Love That Girl” è più easy con un refrain adattissimo ad essere cantato in coro, “All The Way Under” è acustica e bluesy con una melodia già sentita ma godibilissima, “Don’t Wanna Leave You Now” è una lunga ballata tra rock e soul, con una bella chitarra acustica dodici corde a segnarne l’andamento. Bella nonostante gli archi che appesantisconoun po’. Ci pensa “Detroit Made” a rimettere in carreggiata il tutto con grinta e ritmo, con un train time coinvolgente e il sapore dei classici di Mr. Hiatt. Proseguendo troviamo poi “Hold On For Your Love” che rallenta ancora i ritmi con una ballata dal gusto più folk degno dei grandi troubadour. Starebbe benissimo nel repertorio di Bob Dylan per esempio. “Train To Birmingham” è un’eccellente ripresa dal passato di John Hiatt: fu interpretata molti anni fa, era il 1992, da Kevin Welch nel suo secondo album intitolato “Western Beat”. “Down Around My Place” è più ordinaria mentre “Adios To California” conquista subito per il suo ‘western feel’ e per le sue melodie senza tempo. Chiude l’inusuale “When New York Had Her Heart Broke”, ricordo del 9/11 a dieci anni di distanza.


Remo Ricaldone

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