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John Hiatt - Mystic Pinball

Pubblicato da Remo Ricaldone |

Prosegue la partnership tra John Hiatt, uno dei grandi della musica americana tra rock e radici, e Kevin Shirley, produttore il cui lavoro precedente sembrava non adattarsi molto ai suoni di Mr. Hiatt. Dopo “Dirty Jeans And Mudslide Hymns”, album molto interessante pur con qualche isolata sbavatura, “Mystic Pinball” mostra ancora più solidità e grinta, tra rock robusti e momenti più acustici, ispirato come non mai. L’inizio non lascia tregua con le pregevoli “We’re Alright Now” e “Bite Marks”, due canzoni che ci presentano il John Hiatt più ‘nero’ e aggressivo. “It All Comes Back Someday” è puro Hiatt, una melodia classica ed intrigante, “Wood Chipper” esplora con passione i territori tra rock e blues, “My Business” elettrica e spiritata ha grinta da vendere mentre “I Just Don’t Know What To Say” è una ballata di classe, con slide e piano in evidenza. Più countreggiante e melodica è “I Know How To Lose You”, riconoscibilissima e tipica del Hiatt più romantico e sentimentale, “You’re All The Reason I Need” è più secca e tagliente con un inizio a la Stones, “One Of Them Days” è bluesy e trascinante. La parte finale del disco è più riflessiva ed acustica con brani dove emergono le radici più country e folk: “No Wicked Grin” è riuscitissima, semplice ed efficace nella melodia e nell’arrangiamento, “Give It Up” è ancora country con una pedal steel (Russ Pahl) che fa spesso capolino mentre la conclusiva “Blues Can’t Even Find Me” con il dobro e il mandolino di Doug Lancio in evidenza, è una delle mie preferite. Degna conclusione di un lavoro che merita di stare tra le cose più belle della carriera di John Hiatt. Remo Ricaldone

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