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The Deep Dark Woods - Jubilee

Pubblicato da Remo Ricaldone |



Dopo un disco come “The Place I Left Behind” che rappresentava il loro punto più alto, non era facile per i canadesi Deep Dark Woods approcciarsi ad un nuovo lavoro. Lo hanno fatto ‘rifugiandosi’ in uno sperduto studio di registrazione nei boschi dell’Alberta, a Bragg Creek, lontano da ogni tipo di pressione. Ne è venuto fuori un disco di grande forza poetica, sempre in bilico tra Neil Young e The Band, due ispirazioni che continuano ad esercitare un grosso fascino tra le nuove leve dell’alternative country americano. “Jubilee”è forse un pizzico sotto l’album precedente ma contiene tutta l’espressività di una band fortemente coesa ed ispirata, guidata dal talento di Ryan Boldt, anche in questo caso autore della maggior parte del materiale presentato. L’inizio è affidato all’attendista “Miles And Miles”, subito seguita da una eccellente “18th Of December” che alza il tiro e si candida come una delle più riuscite melodie proposte. Il disco vede alternare midtempo e ballate in un susseguirsi di atmosfere spesso meditative e tipicamente autunnali, con riferimenti non casuali ad altri grandi conterranei come Bruce Cockburn o i Cowboy Junkies. Da “Picture On My Wall” a “Red, Red Rose”, altro highlight dell’album, fino a “East St. Louis”, “Bourbon Street”, “It’s Been A Long Time” e “Gonna Have A Jubilee” dove si miscelano con gran classe folk, rock e country. “Jubilee” è uno di quei dischi che crescono con molta discrezione, andando a sedimentarsi sotto pelle quasi senza accorgersene. Scopriremo quindi un fidato compagno durante i lunghi, freddi mesi invernali.
Remo Ricaldone 

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