
Nonostante
una copertina non particolarmente attraente, questo “Not Cool” è un disco ricco
di ottima musica, tra roots e rock, tra Nashville (East Nashville, dove è stato
registrato e concepito), Memphis e il Deep South. Tim Easton è nato nello Stato
di New York, è cresciuto ad Akron, Ohio e ha vagabondato in lungo e in largo
negli States e in Europa come nella migliore tradizione. Dalla fine degli anni
novanta ha intrapreso una carriera discografica che non lo ha consegnato alla
storia o portato al successo commerciale ma ha definito le coordinate per un
suono figlio della tradizione country e blues ma anche di Bob Dylan (quello più
ruvido e propositivo degli anni della ‘conversione’ elettrica a metà anni
sessanta) e di tutti coloro che negli anni hanno mediato e filtrato le radici
con uno spirito libero ed intelligente. “Not Cool” è un disco che si gusta
tutto d’un fiato e lo si gode dalla prima all’ultima nota, ruspante, vivace,
brillante, profondamente appassionato. Il suo tocco ruvido e genuino lo può avvicinare
ai suoni degli anni cinquanta tra rockabilly e country music ma la musica
risulta sempre attuale e godibile, al pari di gente come Wayne Hancock, Dale
Watson, Bobby Bare Jr. o, in alcuni momenti, Hank III. Dall’iniziale “Don’t
Lie” all’accorato tributo finale a Levon Helm di “Knock Out Roses (For Levon)”
è tutto un rileggere i suoni più veri della Musica Americana con lo spirito di
chi ha un profondo rispetto ma anche di chi cerca di aggiungere qualcosa di
originale e autentico. “Troubled Times”, “Tired And Hungry” e “They Will Bury
You” sono estremamente significative, a partire dai loro titoli, “Gallatin Pike
Blues” percorre i sentieri di certo country blues ispirandosi ad un grande come
Jorma Kaukonen, “Little Doggie (1962)” è Sun Records fino al midollo, “Crazy
Motherfucker From Shelby, Ohio” graffia e coinvolge mentre la title-track è
un’accorata e splendida ballata acustica. “Not Cool” è uno di quei piccoli
dischi artigianali che riconciliano con la musica delle radici e che confermano
la vitalità della scena indipendente americana (e di East Nashville in
particolare).
www.timeaston.com.
Remo Ricaldone
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