
Da
San Diego, California ecco una nuova band che rinverdisce i fasti del cosiddetto ‘Bakersfield sound’,
quella particolare branca della country music che negli anni cinquanta e
sessanta fu la principale alternativa a Nashville. Suoni stringati e
scintillanti, chitarre elettriche, pedal steel e armonie vocali curate e
affascinanti, The Palominos ripropongono con gusto e fedeltà la musica che ha
reso grandi Buck Owens, Wynn Stewart, Merle Haggard e, più recentemente, Dwight
Yoakam, magari non aggiungendo nulla a quelle sonorità ma presentandocele con
grande entusiasmo e freschezza. “Come On In” è il debutto della band dei
fratelli Thomas e James Zurek, rispettivamente chitarre e basso, un invito ad
assaporare quello che negli anni è rimasto un vero ‘trademark’, un sound che
dalla sua nascita non ha perso nulla dell’originale fascino. Sette canzoni,
poco più di un ep, ma un album che non ha una nota fuori posto, guidato dalla
voce (e dalla chitarra acustica) di Lance Hawkins e sorretto dal drumming di
Craig Packham che completa la line-up del combo californiano. Dall’introduttiva
“Come On In” alla divertente ed ironica “You Provide The Heartbreak (I’ll
Provide The Wine)” è un breve ma brillante viaggio nel tempo, nelle emozioni
che ha sempre saputo regalare questa country music concepita al sole del
‘Golden State’ e si possono citare in blocco tutte le canzoni (tutte originali)
quali begli esempi della bravura dei Palominos, da “What’s Her Name” e “No You
Don’t”, da “It Could Happen To Anyone” a “Macon, Georgia” fino a “Mr. Used To
Be”. Un disco questo da assaporare come una bella birra fresca, rinfrescante e
corroborante e anche consigliato caldamente.
www.thepalominos.com e
www.randmrecords.com per ogni ulteriore informazione.
Remo Ricaldone
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