Da
Buffalo, New York arriva questo interessante cantante ed autore tra i finalisti
nel 2013 nella categoria ‘New Folk’
dell’annuale appuntamento del Kerrville Festival nelle magnifiche
colline della ‘Hill Country’ texana. Non è il suo esordio, ha una manciata di
lavori autoprodotti alle spalle e una crescente popolarità a livello locale tra
la costa est e il midwest, grazie anche all’apertura dei concerti di Eric
Andersen, Suzanne Vega, Poco e altri musicisti tra folk e country. “No Passengers”
è una sorta di ep, sette canzoni dal taglio intimo ed intelligente, quasi
autobiografico, ma anche uno sguardo all’America di oggi nell’accezione più
personale e privata. “Main Street” è uno sguardo a quanto siano cambiate le
caratteristiche, umane e ‘topografiche’, delle tante ‘small towns’ a causa
della crisi economica, “The Song I Wrote” e “The Walk” celebrano i rapporti
interpersonali, tra amore ed amicizia, “Ask Yourself The Question” è una
considerazione sul lavoro e su come fare a motivarsi per tirare avanti,
“Standing In These Shoes”, tra le più belle della selezione, parla ancora di
sentimenti e del valore che si danno alle cose che ci appartengono. In chiusura
un bel tributo a Johnny Cash, uno dei grandi ai quali Davey O. si sente più
legato, pur stilisticamente molto diverso: una cover del classico “Long Black
Veil” riproposta con il cuore in mano. “No Passengers”, pur nella sua brevità,
risulta completo ed espressivo, un ennesimo esempio di vitalità della scena
roots. Un nuovo nome che merita di essere apprezzato. www.daveyo.com.
Remo Ricaldone
0 commenti:
Posta un commento