Jon
Brooks è un cantante ed autore canadese di grande forza espressiva, uno dei
grandi troubadour nati in un Paese che ci ha regalato straordinaria roots music
e che continua a proporre talenti unici. Al quinto lavoro solista intitolato un
po’ ironicamente “The Smiling &
Beautiful Countryside”, Jon Brooks mostra quanto efficaci siano le sue storie,
quanto affascinanti siano le sue ‘murder ballads’. Queste canzoni pregne di
seduzione e poesia hanno nelle tematiche drammatiche e ‘dark’ la propria forza,
avvicinandosi spesso a Steve Earle e Chris Knight per intensità, al conterraneo
Bruce Cockburn per l’amore per la propria terra e allo Stephen Stills acustico
per bravura tecnica e acume strumentale. Voce roca, panorami scarni, legami
forti con le ballate appalachiane e britanniche, melodie intriganti, queste
sono le doti principali di un disco che scorre come un film e ci accompagna in
un mondo duro e poetico, angosciante e commovente al tempo stesso.
Dall’iniziale “Gun Dealer” al magnifico trittico formato da “People Don’t Think
Of Others”, “Queensville” e “Highway 16” fino alle memorie tradizionali di “The
Twa Sisters”, più di sette minuti che inchiodano per passione e cuore, Jon
Brooks sa come esprimere sentimenti a volte contrastanti ma sempre veri e vissuti.
I quasi dodici minuti di “The Only Good Thing Is An Old Dog” sono una scommessa
che viene superata con agilità mentre “Worse Than Indians” sa del miglior Steve
Earle con un’interpretazione notevolissima. Disco caldamente consigliato a chi
ha la curiosità e la pazienza di conoscere uno dei più interessanti troubadours
in circolazione. www.jonbrooks.ca.
Remo Ricaldone
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