Per
chi come il sottoscritto ha seguito fin dagli inizi la carriera discografica di
Kevin Deal, dall’esordio nel 1998 con “Lovin’ Shootin’ Cryin’ and Dyin’”, il
titolo di questo disco, il numero nove, è estremamente emblematico. “Nothing
Left To Prove”, niente da dimostrare, un ennesimo album da incorniciare per
genuinità ed ispirazione, un lavoro ancora intriso di pura Texas Music tra
country, folk, bluegrass, spruzzate mexican e irish, suoni vibranti che
confermano notevole talento e amore per le proprie radici. Kevin Deal ha
maturato negli anni una penna sicura ed illuminata, arricchita dalla vicinanza
di Lloyd Maines, ancora una volta magistrale come produttore e come
strumentista, sempre presente fin dai primi passi del singer-sognwriter texano.
Richard Bowden (fiddle), Pat Manske (batteria), Bob Penhall (basso), il figlio
Stone (anche lui al fiddle), i vecchi amici Terri Hendrix e Joel Guzman che
impreziosiscono con i loro contributi appassionati la title track “Nothing Left
To Prove” e la solare “Mucho Trabajo Y Poco Dinero” immancabilmente posizionata
sul border e Lloyd Maines in cui tocco è sempre straordinariamente efficace:
questi sono i nomi che appaiono in queste session, sicuramente rilassate,
ispirate e ricche di buone vibrazioni. Tutte e dodici le canzoni presenti sono
firmate da Kevin Deal e tutte e dodici appaiono fortemente evocative e
appassionate, dal piglio orgoglioso di “The Irish Bands Are In America” alle
finezze country di “Let Them Horses Run” con il grande pickin’ alla chitarra
elettrica di Lloyd Maines, dal feeling tradizionale di “Whom Than Shall I Fear”
alla quasi dylaniana (del periodo tra fine sessanta/inizio settanta, quello
country) “On The Outside Looking In”. “Play Me A Country Song” è cadenzata,
interpretata con lo sguardo rivolto agli outlaws degli anni settanta, così come
“Truck Stop By The Liquor Store By The Highway” che ricorda il primo Ray Wylie
Hubbard e David Allan Coe mentre “Hey Hey Washington” sposta un po’ il
baricentro verso il ‘deep south’ e “Waiting On The Rain” ci mostra un Richard
Bowden in forma come non mai con il suo fiddle che, in tutto l’album, disegna e
cuce melodie eccelse. “Nothing Left To Prove” è una conferma, un punto fermo,
una garanzia di ottima Texas Music e Kevin Deal merita di accostarsi ai migliori
esponenti del genere. www.kevindeal.com.
Remo Ricaldone
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