11:05

Shoebox Letters - Buckle Up

Pubblicato da Remo Ricaldone |

Torniamo ad occuparci dell’instancabile band guidata da Dennis Winslow, artista talentuoso che continua con mano salda un’avventura musicale pregevole e godibilissima. Con regolarità i Shoebox Letters proseguono una carriera che, seppur mantenendosi nell’ambito del panorama indipendente con dischi autoprodotti dalla distribuzione ridotta, ha mantenuto ispirazione e freschezza, confermata anche in questo recentissimo “Buckle Up”, inciso nel nativo Oregon ma con suoni che si dirigono verso sud, verso la California. Un po’ di ‘Bakersfield sound’, echi dell’epoca d’oro del country-rock tra gli anni sessanta e settanta, il gusto per certe influenze pop dal fascino ‘vintage’: queste sono le coordinate entro le quali si muovono queste nuove dodici canzoni che compongono “Buckle Up”. La canzone che dà il titolo al disco riprende i suoni della ‘Nashville West’ californiana con la limpida steel guitar di Ronn Chick, tra l’altro produttore e tecnico del suono, e l’armonica di Jim Fisher, “One Minute More (Revised)” è una ballata coinvolgente con una delle melodie più intense dell’album, “Hard Times” mi ricorda gli Ozark Mountain Daredevils con il suo sound tra country e rock e  sfumature ‘rurali’ mentre “Now I See” è di nuovo melodica e accorata, delicatamente interpretata con la nostalgia degli anni sessanta. E il disco scorre con grande naturalezza per tutti gli altri brani, alternando ballate a uptempo senza risultare mai eccessivo o sopra le righe, con una menzione particolare per “Thunder Fire” il cui abbinamento banjo e armonica risulta vincente su una melodia quasi beatlesiana, “California Heals” che racchiude i suoni più melodici del ‘Golden State’, “Fall For Me” in cui piano e steel si fondono alla perfezione, “It Is What It Is” frizzante esempio di country music maturata sotto il sole californiano, così come le note di “I Break Too” che riprendono sonorità che riportano agli anni settanta e “Here I Am”, tra pop e country che rimandano alla mente Loggins & Messina, Dan Fogelberg e alcune cose dei Poco. Un altro capitolo riuscito per una band legata forse al passato ma che contribuisce a riportare in auge un periodo fortunato per le commistioni tra radici e pop-rock.
Remo Ricaldone 

0 commenti:

Posta un commento

Iscriviti alla newsletter