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Wild Ponies - Radiant

Pubblicato da Remo Ricaldone |

La coppia formata da Telisha e Doug Williams, anime del progetto Wild Ponies, conferma ancora una volta quanto la scena musicale di East Nashville sia brillante e propositiva. A tre anni di distanza dal precedente “Things That Used To Shine”, l’alternative (alle major di Music City) country dei Wild Ponies acquisisce ancora più profondità e accorata passione, sviscerando i molteplici aspetti della vita viaggiando all’interno della mente e delle problematiche ad essa legate con estrema bravura, confezionando una serie di canzoni che appassioneranno coloro che apprezzano coppie come Buddy e Julie Miller o che hanno goduto dei dischi di Emmylou Harris in compagnia di Rodney Crowell. “Radiant” inizia un po’ in sordina con due brani che necessitano di alcuni ascolti per essere pienamente penetrati, prima di aprirsi con una selezione di qualità sopraffina. Se “Born With A Broken Heart” e la title-track “Radiant” entrano pian piano sotto pelle per poi rivelarsi nella loro bellezza, è con l’eccellente “Tower And The Wheel” che la vena melodica di Telisha e Doug Williams si manifesta nella forma migliore, con la steel di Fats Kaplin ad avvolgere una canzone veramente affascinante. Doug Williams è quindi protagonista di una ottima “Mom And Pop”, pura country music che riporta agli anni storici, con riferimenti a Cash, Jones e ad altri grandi mentre a seguire c’è una “Unplug The Machine” più rock e pop, assolutamente rivitalizzante. “The Night We Never Met” è country music al top, una ballata scarna ed essenziale, semplice ma toccante nel profondo, “Big Blue Sun”, più movimentata e moderna, si giova di un’altra bella performance di Telisha Williams e di un ottimo break chitarristico di Doug Williams mentre ancora da segnalare, nella compattezza compositiva di un lavoro meditato e riuscito, la tradizione appalachiana che emerge nella comunque elettrica “Lullaby” (grazie all’eccellente fiddle di Fats Kaplin), la forza irresistibile di una “Graveyard Train” con tutta la potenza elettrica delle chitarre e di un fiddle che lascia il segno e il capolavoro finale, a due voci, di “Love Is Not A Sin” in cui si evocano June e Johnny e la country music più pura. www.wildponies.net.
Remo Ricaldone

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