
Il
‘low profile’ di Wink Burcham lo conferma troubadour sincero e tremendamente
efficace nel raccontare l’America delle radici, nella continuità di uno sguardo
al passato che però non rinuncia a raccontare le inquietudini del presente in
un legame fresco e ricco di spunti autobiografici e spesso con la sensibilità
dello storyteller più arguto. Wink è nativo di Tulsa, Oklahoma e ha una
manciata di album all’attivo, l’ultimo dei quali è una interessante
‘presentazione’ per il mercato europeo pubblicata nel 2015 ed intitolata
“Cowboy Heroes & Old Folk Songs” con canzoni da un paio di ‘vecchie’
registrazioni. Ha inoltre diviso il palco con grandi come Dale Watson, Wayne
‘The Train’ Hancock, Pokey LaFarge, Ramblin’ Jack Elliott, nomi ai quali in
certa misura può essere collegato per il suo amore per la country music più
tradizionale, per la canzone folk d’autore e per il blues acustico ‘Piedmont
style’. Tutto questo e molto altro può essere colto in questo “Cleveland Summer
Style”, un viaggio nel cuore dell’American heartland con estrema efficacia
stilistica, parco e misurato negli arrangiamenti e, cosa importante, con
estrema genuinità. La registrazione praticamente live in studio dona inoltre
quella naturalezza che inevitabilmente può ridursi in seguito a (talvolta)
lunghe session che aumentano la possibilità di routine. Wink Burcham attraversa
territori musicali amati, quelli che passano dalla country music anni cinquanta
con lo spirito di Johnny Cash nella melodia di “Lay Your Burden Down” con
pregnanti venature gospel alla suadente “I’ll Never Leave The Honky Tonks”
immaginando lo spirito di Hank Williams che sorride, dalla magnifica rilettura
di “Cowboy Heroes & Old Folk Songs” dal forte sapore ‘vintage’ alla
riproposizione del classico di Del Reeves (anno di grazia 1960) “Women Do Funny
Things”. “Hallelujah (Gonna Rest My
Soul)” ci porta invece nelle misteriose paludi del Delta, con tanto di
arrangiamento fiatistico che rimanda a certe cose della Band, “Case Of The
Blues” è un country-blues prezioso, “Made To Laugh” una ballata folk di forte
presa. Da sottolineare ancora quelli che a mio parere sono i momenti più
commoventi, profondi e accorati, “Cleveland Summer Nights” e “Wide River To
Cross” del grande Buddy Miller, esempio cristallino della bravura di Wink
Burcham sia come autore che come interprete. Album pregiato e da centellinare.
www.winkburcham.com.
Remo Ricaldone
0 commenti:
Posta un commento