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Dennis jay - Western & Country

Pubblicato da Remo Ricaldone |

Già la scritta sulla copertina che dice: “Produced by Lloyd Maines” attira ed intriga, poi, appena messo il disco nel lettore cd, veniamo accarezzati e trascinati da un western swing semplicemente splendido, con la parte vocale a metà canzone come si usava fare ai tempi in cui in Texas (e non solo) impazzava questa  affascinante commistione di generi. “Western & Country” è un viaggio nel Lone Star State tra country music, suggestioni western, ballate messicane e western swing: i suoni classici interpretati con gusto e talento da Dennis Jay, cantante, chitarrista ed autore veramente interessante. La produzione poi non può che essere luminosa e impeccabile quando si tratta di Lloyd Maines, uno che non si ‘spende’ per tutti e che quando scende in campo lo fa con passione e convinzione, spesso come in questo caso arricchendo le canzoni con i suoi innumerevoli strumenti a corda (chitarre acustiche ed elettriche, pedal steel ,basso). In più in queste session sono presenti nomi noti della scena texana come Richard Bowden e Dennis Ludiker ai fiddles, Bukka Allen (figlio del leggendario Terry) al piano e Terri Hendrix all’armonica tra gli altri. Il risultato complessivo è quindi una gioia per le orecchie di chi apprezza la tradizione texana, quel melting pot di influenze che hanno trovato in quella terra un crocevia unico, ricco e diversificato, dal western swing della citata apertura di “Texas Skies Shining In A Cowgirl’s Eyes” al tex mex di “Primicia (Volver A Visitar)” (con Bukka alla fisarmonica), dal West raccontato con intensità emotiva di “The Thorns Of Your Roses” in cui Dennis Jay duetta con Lisa Gamache alla eccellente “The Lights Of Deadwood” dedicata al ricordo di Kent Finlay, poeta e musicista scomparso da non molto. Da citare ci sono comunque “A Picture In My Wallet”, classica ballatona country in cui Lloyd Maines lavora di fino con la sua pedal steel, “South Of Seguin”, “Right Up On The Edge” coinvolgente e appassionante e con l’inserimento della tromba di Richard Bowden a trasportarci ancora sul border, “My Baby’s Arms” con il fantasma di Hank Sr. dietro l’angolo, la descrittiva “The Gamble” con il sapore dei classici e la rilettura di “Streets Of Laredo” in completa solitudine imbracciando il banjo, tutte a contribuire ad un disco di ottimo impatto e dal fascino senza tempo.
Remo Ricaldone 

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