“In
The Dark” è la dimostrazione limpida e la conferma della classe compositiva e
dell’intenso calore interpretativo di Matt Harlan, una delle più belle voci del
cantautorato texano (e americano, più in generale), talento del quale ci siamo
più volte occupati in passato. In questo suo nuovo lavoro, breve (meno di
mezzora) ma intrigante e straordinariamente espressivo, Matt ha stretto forti
legami con Rachel Jones, tanto da condividere in pieno l’opera proposta. E la
cristallina e pura voce di Rachel dona ulteriore fascino alle ballate del
Nostro, colorando storie e personaggi che coinvolgono e conquistano. La
produzione è nelle mani della coppia, una produzione asciutta ed efficace
capace con pochi strumenti di dare vita a un suono efficace ed impeccabile. Una
nervosa chitarra elettrica (come nella evocativa “Move Slow”), le tastiere e la
fisarmonica di Tony Barilla, la batteria usata con parsimonia ed intelligenza
nelle mani di Steve Candelari, la lap steel di Willy T Golden e poi le chitarre
acustiche, protagoniste con tutto il loro calore per tutto il disco, sono il
giusto ‘abito’ di queste otto canzoni che compongono “In The Dark”. Le
fascinazioni bluesy di “Warm November”, la magnifica canzone che dà il titolo
all’album, “My Mother’s Song (At Seventeen)” in cui Rachel Jones guida la
melodia con estrema grazia, “Something Bigger”, poesia e musica all’unisono e
la conclusione affidata a “Mozart” contribuiscono a far brillare un disco degno
di affiancarsi alla migliore tradizione del Lone Star State in fatto di canzone
d’autore. www.mattharlan.com.
Remo Ricaldone
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