Hayward
Williams è un autore e cantante che proviene da Milwaukee, Wisconsin, cresciuto
musicalmente con nella mente e nel cuore
suoni tra folk, country e rock mai disgiunti dal fascino per le liriche,
sempre profonde, intense e personali. Voce calda, suoni elettro-acustici,
melodie che pian piano entrano in circolo per rimanerci a lungo, dischi mai
banali o risaputi: di sei album è composto il percorso discografico di Hayward
Williams e questo “Pretenders” aggiunge ulteriori nuove storie/canzoni ad un
songbook di grande pregio e rilievo. Produzione asciutta che esalta il tratto
melodico dei brani, ognuno caratterizzato da uno stile compositivo fascinoso,
oscuro e di notevole introspezione, degno dei migliori nomi del panorama roots
a stelle e strisce, un incrocio tra Chris Knight e Leonard Cohen, Neil Young e
Townes Van Zandt. “If You Ever Heard Her Name” condensa un po’ tutto questo con
la chitarra elettrica (una Silvertone U-1 del 1950 che Hayward ha battezzato
‘Ferguson’) che graffia su una eccellente melodia roots. Uno dei momenti più alti
di un lavoro che ne regala molti altri, dall’introduttiva “How You Been” a una
“Easy Coward” interpretata con lo stesso spirito misterioso di un Eddie Vedder,
da “Only Love” le cui inflessioni si fanno più elettriche e quasi sudiste a
“Because Of You” in bilico tra country e folk. “In The Fire” è un’altra ballata
preziosa, dall’andamento classico e con nel dna tutto il bagaglio tradizionale
della canzone country, “Meet Me Halway” coinvolge ancora per una performance di
rilievo, una voce che accarezza nel profondo come nel caso della title-track
che chiude il cerchio con un’altra composizione di classe. “Pretenders”,
canzone e album, è destinato a far luce su un nome da tenere d’occhio e da
seguire, un artista dalle doti indiscusse. Hayward Williams.
Remo Ricaldone
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