John
Lilly è da considerarsi un veterano della scena indipendente che abbraccia
country music (quella tradizionale che guarda a Hank Williams Sr., Louvin
Brothers e Jimmie Rodgers) e folk, un musicista che nel corso della sua
pluridecennale carriera si è contraddistinto per una profonda autenticità e
modestia oltre che per buone doti di performer. “State Songs”è il disco più
recente dell’artista nato a Chicago ma attualmente residente a Charleston, West
Virginia ed è anche il suo progetto più originale e brillante. Questo è un
omaggio alle diverse anime d’America, ai suoni roots che la contraddistinguono,
tra country music, swing, honky-tonk, folk e un pizzico di rock, pop e anche
dixieland. Una ricetta che nelle sue mani risulta molto piacevole in un percorso
sonoro sulle strade di dodici Stati (tante quante sono le canzoni del disco).
Il comune denominatore e il filo conduttore è comunque il Texas, dove molti
brani sono stati incisi e a cui si fa riferimento molto spesso. Gli studi
Cherry Ridge che si trovano a Floresville, Texas sono i più usati, sotto
l’egida di Tommy Detamore, storico pedal steel guitarist ed ingegnere del suono
di grande esperienza, con la presenza di una band fissa nella quale spiccano i
nomi di Floyd Domino al piano, di Bobby Flores al fiddle e di Russ Hicks alla
pedal steel. Si inizia con “Maine For Me” e nonostante l’ispirazione sia nei
riguardi dello Stato all’estremo nordest americano i profumi sono tipicamente
texani con un delicato swing, subito bissato da un altro pregevole swing,
questa volta dedicato al Lone Star State, “Nothing Short Of Texas” in cui pedal
steel e fiddle la fanno da padroni. “My Dreams Of Oregon” ci porta nei
territori di una country music tradizionale con una bella melodia, rilassata e
coinvolgente, “M-i-s-s-i-s-s-i-p-p-i” ricorda certe cose di David Bromberg
incrociando stili ed ispirazioni, country e jazz, musica ‘nera’ e ‘bianca’ in
un insieme decisamente godibile, “New Arizona Waltz” è un eccellente country
waltz con nel cuore il Texas, con le ‘pennate’ di Tommy Detamore alla steel a
nobilitare la melodia e le armonie vocali di Brennen Leigh. “In Kentucky” è un
altro momento in cui le sonorità ‘dixieland’ si insinuano grazie ad un
arrangiamento di fiati (cornetta, tuba e tromba) divertentissimo, “Gotta Go To
North Dakota” è invece un rock’n’roll veramente travolgente caratterizzato
dalla splendida slide di Sonny Landreth, “Back In Ohio” stacca la spina e
mostra l’aspetto più acustico e tradizionale della musicalità di John Lilly, tra
old-time e folk, “Roaming Through Wyoming” ha inevitabilmente la bussola
puntata ad Ovest con una cowboy song in cui Bobby Flores si supera al fiddle,
così come inevitabilmente “Yvette, The Crawfish Queen” ha tutto il gusto della
musica (e della cucina) della Louisiana con ospite Joel Savoy al fiddle. A
completare il viaggio una acustica e nostalgica “Goodbye To Idaho” e “West
Virginia Hills” che ‘riporta tutto a casa’ e mostra una volta ancora la bravura
di John Lilly. Da conoscere.
Remo Ricaldone
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