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Craig Bickhardt - Home For The Harvest

Pubblicato da Remo Ricaldone |


Craig Bickhardt è stato uno dei migliori autori della Nashville più ispirata tra la fine degli anni ottanta e la decade successiva, le sue canzoni sono entrate nei repertori di gente come Johny Cash, Alison Krauss, B.B. King, Tony Rice, Kathy Mattea e tanti altri. Dal 2006 ha lasciato Music City per cercare nuovi stimoli e per rifuggire dal progressivo inaridimento della vena artistica del grande business delle major e ha inciso cinque dischi indipendenti dando libero sfogo ad un songbook che negli anni si è arricchito e che ha mantenuto un livello qualitativo eccellente. Craig non ha mai tradito la sua indole di autore sensibile e profondo e in questi anni ha avuto l’opportunità di mostrare anche notevoli doti chitarristiche e interpretative, qui sublimate attraverso tredici canzoni dal taglio acustico con pochi ma mirati interventi strumentali di ospiti di indubbio valore come il mandolinista Andy Leftwich, il bassista Byron House, le tastiere di Catherine Styron  e l’irish whistle e la concertina di John Mock a portare un po’ di sapore d’Irlanda alla introduttiva “Steady As She Goes”. Il disco è una ispirata carrellata di quadretti in cui il sessantaquattrenne della Pennsylvania esprime tutta la sua forma ed il suo talento. Una canzone d’autore in bilico tra country music e folk senza tempo, accorata, nostalgica ed evocativa. Le sue storie di provincia sono spesso frutto di collaborazioni con vecchi e nuovi amici autori, come Barry Alfonso con cui firma ben cinque canzoni, Thom Schuyler altro compositore noto nella Nashville di una ventina di anni fa e Nathan Bell, songwriter di grande talento. Da rimarcare, in un album complessivamente a livelli più che buoni, la bellezza e la finezza di melodie come “The Way You Loved Me”, “Racing The Bullet”, “Greener Past” con il suo carico di rimpianto, “Chesapeake Bay” cristallina e pura, “I’m Sure The Rain” con un’intro che ricorda il miglior James Taylor, “It Takes A Winding Road”, “West Of Wherever You Are”, “Sonoma” e “One Little Light”, per citare quelle che di primo acchitto risultano le più intriganti. Un percorso quello di Craig Bickhardt che non lo porterà in cima alle classifiche ma che lo conferma storyteller di primo livello.
Remo Ricaldone

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