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Chris Rawlins - Bring On The Rain

Pubblicato da Remo Ricaldone |


Cresciuto a Kalamazoo, Michigan e ora residente a Chicago dove c’è una ottima scena roots tra canzone d’autore, rock e country-folk, Chris Rawlins debutta con un disco che mostra già notevoli doti compositive ed interpretative, muovendosi in un soffice ‘mood’ in cui le chitarre acustiche vengono supportate spesso da steel ed elettriche che arricchiscono canzoni godibili e personali. “Bring On The Rain” è come spesso avviene per gli esordi discografici un po’ la summa delle esperienze del protagonista, qui composte da inflessioni country e jazz, i due principali amori di Mr. Rawlins, maturati attraverso un periodo passato a New York City prima di tornare nel midwest dove sono nate ed ambientate le storie narrate. Le melodie e le scelte interpretative sono figlie dell’incontro e del contrasto tra i paesaggi urbani e di quelli rurali che hanno sempre ispirato il suo songwriting e in questi brani c’è spesso quella rilassatezza e quella malinconia che sono insite nei luoghi e nei personaggi raccontati. Il picking di Chris Rawlins è caldo ed avvolgente, la voce melodiosa e gentile, la produzione curata da Steve Dawson (che fornisce con Brian Wilkie le steel, lap e pedal, oltre a tastiere, chitarra elettrica e basso) è lineare ed essenziale in un lavoro dove anche o soprattutto i dettagli contano e rappresentano il valore aggiunto. La vena maggiormente country emerge in “All You Are”, nella cristallina “You & Your Heart” che a mio parere raggiunge una delle vette dell’album, in “Almost Anytime” e nella cadenzata ed acustica “Leave”, mentre quella folk ha i punti di forza nelle eccellenti “Gravity Or Something” che apre con convinzione il disco, “Bring On The Rain” che rimanda agli eroici giorni del revival nei sixties e “Cold Night”, altro bell’esempio di talento artistico. “Bring On The Rain” nella sua semplicità e nella sua immediatezza rappresenta un promettente avvio di una carriera meritevole di interesse.
Remo Ricaldone

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