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Coyote Brother - Coyote Brother

Pubblicato da Remo Ricaldone |



Coyote Brother è un nuovo duo formato da storytellers con una buona carriera alle spalle tra country music e canzone d’autore di ispirazione folk che si presenta con un debutto caratterizzato da melodie affascinanti ed un suono elettro-acustico di grande presa. Hayward Williams e John Hardin provengono dal Wisconsin, rispettivamente da Milwaukee e da Madison e vantano entrambi ottimi risultati per una vena sincera e genuina, cristallina e dinamica che ritroviamo anche più profonda e vibrante nelle nove canzoni che formano questo loro disco omonimo dove i suoni country sono permeati da un’aura tradizionale in cui gospel e folk contraddistinguono influenze tradizionali. Intime, delicate, vulnerabili e appassionate, le canzoni dell’album sono quadretti puri e deliziosi dove le armonie vocali sono evocative, le chitarre si intrecciano con sapienza e gli arrangiamenti regalano emozioni. Pedal steel , tastiere e la ritmica mai invadente sono la base perfetta per le composizioni di due musicisti legati da grandi affinità, da amicizia e da una visione assolutamente simile, perfezionata dal lavoro come produttore di Hayward Williams nel lavoro di qualche tempo fa di John Hardin intitolato “The Piasa Bird”. “A Part Of Me That’s Lonely” che introduce il disco è perfetta e significativa delle intenzioni dei Coyote Brother e il prosieguo mantiene le promesse accarezzando e cullando l’ascoltatore con sapienza e garbo. “Dharma Blues” è un altro momento accorato di folk dal taglio acustico, indicativo della bravura di Williams & Hardin nell’accostare limpide chitarre ed armonizzazioni, “Palmetto Wine” è più tradizionale, “Holy Rollers” rimanda inevitabilmente a “Will The Circle Be Unbroken”, “Alberta Goddamn” sfiora il blues, “Lucky Ones” eleva un già buon livello con una melodia da ricordare, tra le migliori del disco e poi “London Dry” da cui traspare la grande vena poetica del duo, “Get The Livin’ Done” in cui timidamente emergono passioni rock, seppur acustiche e “Mockingbird” che suggella, con steel e chitarre acustiche un album notevole.
Remo Ricaldone


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