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Matt Patershuk - If Wishes Were Horses

Pubblicato da Remo Ricaldone |


Tra i molti segreti ben custoditi della musica canadese, Matt Patershuk rappresenta bene quanto a nord del confine americano si producano eccellenti suoni roots, tra country music, folk, blues e canzone d’autore. Lui li rappresenta bene tutti, miscelandoli con attenzione ed intelligenza in una carriera decennale costellata da pochi ma significativi dischi, concepiti e proposti al di fuori dei grandi circuiti commerciali (Matt vive nell’estremo nord rurale dell’Alberta), mantenendo la barra dritta in un percorso autenticamente legato alla tradizione ma arricchito da una sensibilità profonda. A due anni dal precedente “Same As I Have Ever Been” ecco una nuova collaborazione (la quarta) con il pluridecorato Steve Dawson, uno che lo conosce bene e sa come cucirgli addosso il suono migliore. Ed in effetti questo “If Wishes Were Horses” oltre a presentarci un artista al top della forma, si avvale di una produzione cristallina dove ogni strumento brilla per limpida ispirazione e dove emergono le molte facce di una proposta decisamente intrigante. Country music dal sapore ‘old fashioned’, rock dalle reminiscenze classiche degli anni cinquanta e sessanta, la canzone folk vista da un’angolatura simile a grandi nomi come Kris Kristofferson, Jim Lauderdale o il conterraneo Ian Tyson, il blues come riferimento imprescindibile: le radici di Matt Patershuk sono queste, filtrate da una personalità importante che ha la sua sublimazione in brani come la gustosa “Ernest Tubb Had Fuzzy Slippers” nobilitata dall’inconfondibile armonica del maestro Charlie McCoy, con la steel di Steve Dawson a ricordare le vecchie incisioni di Hank Sr. Unica sostanziosa cover è “Sugaree”, firmata da Jerry Garcia e Robert Hunter, che ben si inserisce in un contesto ricco dove trovano posto alcune tra le migliori composizioni di Mr. Patershuk come “Circus”, il sontuoso country waltz di “Alberta Waltz” con pennellate di pedal steel eccellenti, una “Velvet Bulldozer” che con il suo intro di slide e piano elettrico ci porta direttamente dal profondo nord canadese agli swamps della Louisiana e ancora il robusto country elettrico di “Bear Chase”, il sapido hillbilly di “Red Hot Poker” o l’intima dolcezza di “Last Dance”. “If Wishes Were Horses” è un disco che rimanda ai suoni del passato risultando fresco e attuale, confermando grandi doti artistiche del protagonista e di coloro che lo hanno supportato.
Remo Ricaldone

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