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Stephen Fearing - The Unconquerable Past

Pubblicato da Remo Ricaldone |


Stephen Fearing è uno dei più rispettati musicisti canadesi, un artista a tutto tondo che ha alle spalle una lunga e gloriosa carriera solista (questo “The Unconquerable Past” è il suo tredicesimo lavoro), con il grande merito di aver co-fondato l’eccellente band Blackie & The Rodeo Kings. La sua indole smaniosa e curiosa lo ha portato a vivere un po’ in tutto il Canada, dalla nativa Vancouver all’Ontario, dalla Nova Scotia al ritorno recente in British Columbia dopo aver trascorso gli anni della sua crescita a Dublino. Tutto questo lo ha portato ad avere una visione del mondo e della vita decisamente aperta ed empatica e questo suo disco è tra i più intimi e al tempo stesso universali, toccando temi come la religione (vista in maniera critica ed intensa), i rapporti umani anche ‘non convenzionali’, le migrazioni, le fragilità umane e l’amore vissuto nel modo più autentico e disinteressato. Musicalmente “The Unconquerable Past” non è di facile catalogazione, contiene un po’ tutte le grandi passioni di Stephen Fearing: la canzone d’autore che il suo Paese ha sempre declinato nella maniera migliore, la country music (George Jones è uno dei nomi che più ne hanno segnato la crescita), il soul, il pop, l’americana. I suoni sono sempre caldi ed avvolgenti, grazie soprattutto ad una produzione ‘a quattro mani’ che a Mr. Fearing vede affiancarsi Scott Nolan, amico e personaggio in sintonia perfetta con la sua ‘visione’ artistica, con una manciata di ottimi sidemen su cui spicca il polistrumentista di Nashville Jim Hoke, qui alle prese con organo, pedal steel, armonica, accordion e tin whistle. Le canzoni hanno il sapore genuino delle cose artigianali, spesso con un sentore di passato che aumenta il grado ‘emotivo’ di interpretazioni cariche e appassionate. “Break Our Mother’s Heart” è apertura dal notevole impatto, “Sunny” avvolge in un caldo abbraccio l’ascoltatore grazie ad una performance tanto semplice e scarna quanto intrisa di anima, “Emigrant Song” (scritta con il bravo storyteller nordirlandese Andy White) è tra le cose più belle e nitide del disco, “Christine” inquadra il lato più rock’n’roll della personalità di Stephen Fearing e la sua classe, “No Country” è ballata folk di straordinaria ed adamantina bellezza, scritta da Scott Nolan. Momenti questi che sono solo i preferiti di un album che conferma quanto incredibile sia il fatto che Stephen Fearing venga considerato ancora un ‘best kept secret’, vista la qualità del suo lavoro.
Remo Ricaldone

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