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Vetiver - Up On High

Pubblicato da Remo Ricaldone |


I californiani Vetiver rappresentano nell’ambito alt-country ed americana il lato più bucolico ed evocativo, con suggestioni che si dipanano tra incrociarsi di chitarre elettriche ed acustiche, ritmiche mai sopra le righe e armonie vocali classicamente ‘westcoastiane’. Il frontman è Andy Cabic, da una quindicina di anni guida di un quintetto il cui percorso è stato tutto sommato coerente nei confronti di un suono che pesca dal ‘nuovo folk’ degli anni duemila e dall’eredità delle grandi band della Bay Area degli anni sessanta e settanta, i Dead acustici in primis. Legami forti sono comunque riscontrabili con i Jayhawks e i Wilco con i quali condividono  il gusto per certe armonizzazioni vocali e per quel ricercare le giuste alchimie chitarristiche. “Up On High” si apre con la splendida "The Living End” che gioca subito le carte giuste e si rivela vincente sia come interpretazione che come qualità di scrittura, seguita subito da una “To Who Knows Where” che incrocia pagine nobili di country-rock anni settanta e una canzone che farebbe felice Neil Young, con una pedal steel di grande peso poetico. “Swaying” rende omaggio ad una delle molteplici influenze di Andy Cabic, i R.E.M., con un’azzeccata unione di chitarre ‘byrdsiane’ ed impasti vocali che rimandano alla cose migliori della band di Stipe e soci, mentre “All We Could Want” risulta nuovamente vincente per intensità e lirismo. “Hold Tight” è per me il momento meno ispirato, una pausa dopo una prima parte decisamente valida. Ed è con “Wanted, Never Asked” e la sua freschezza ed orecchiabilità che si riprende un percorso dai risvolti suggestivi e descrittivi, un percorso che si avvale in seguito della rilassata “A Door Shuts Quick”, “Filigree”,  l’incantevole “Up On High” che da’ il titolo all’album e “Lost (In Your Eyes)” che chiude la selezione regalando un ulteriore motivo per apprezzare, dopo alcuni anni di silenzio discografico, una band che nobilita una scena come quella di San Francisco ancora in grado di emozionare.
Remo Ricaldone

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