Sono
ormai una trentina di anni che Mark Viator e Susan Maxey hanno condiviso vite e
percorsi artistici attraverso una carriera che li ha visti attraversare buona
parte degli States, dalle colline di Kerrville ai clubs di Austin, Texas, dalla
Louisiana alle Rocky Mountains, dai deserti del New Mexico al Golfo del
Messico. Una coppia la loro molto ben affiatata ed assortita con le radici
cajun, la canzone d’autore, il country blues ed il rhythm’n’blues di Mark
Viator ad intrecciarsi con la country music ‘made in Texas’ e la canzone folk
del Lone Star State nel dna di Susan Maxey. Il risultato è un ‘piatto’ variegato
e saporito in cui si alternano voci e strumenti sempre ispirati in un
repertorio dove non mancano gli omaggi ad altri autori e la collaborazione
compositiva è azzeccata ed intelligente. “Where The Road Leads” è il titolo del
loro nuovo disco ed è la naturale continuazione del loro viaggio sonoro fatto
di racconti tanto genuini quanto essenziali, introdotto dalla slide di Mark
Viator nella ottima “My Old Man” a cui fa seguito la prima cover (del bravo
musicista John Lilly) interpretata da Susan Maxey, una fresca e spontanea “Tore
Up From The Floor Up”. Ed è un continuo ‘rimbalzo’ di influenze e spunti
interessanti, da “Cajun Navy” e “Bye-Bye Bayou” (di Jim Stringer) a ribadire le
radici di Mark Viator alla eccellente title-track, alla accorata “”Before I
Disappear” e alle gustose “Teach Me How To Stay” (del compianto Stephen Bruton),
“Suitcase Full Of Memories” e “Tumbleweed Graves”. Un album questo la cui
semplicità va di pari passo con il gusto per la melodia e lo sguardo ampio alle
migliori radici musicali americane.
Remo Ricaldone
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