Scott
Smith è musicista che negli anni ha accumulato grandi esperienze accompagnando
alcuni dei personaggi più in vista della scena canadese tra roots-rock e
alternative country, da Barney Bentall ad Aaron Pritchett, qui da noi
sconosciuti ma con un nome importante in patria. Tra i più richiesti per doti
tecniche e gusto a chitarre e pedal steel, Scott Smith ha trovato il modo per
esprimere in prima persona la sua espressività e i Just A Season sono il
veicolo per tutto questo in un percorso fatto di tre album di cui questo “Leave
To Come Home” rappresenta il più recente capitolo. Un disco godibilissimo che
mette in risalto talento compositivo, varietà di temi ed arrangiamenti e una
rimarchevole poesia nelle liriche qui improntate alla ricerca di speranza e calore
di cui tutti abbiamo un disperato bisogno soprattutto in questi anni
complicati. Quella dei Just A Season è una country music che si veste di
elementi ‘southern’ quando le chitarre
elettriche di Scott Smith e di John Sponarski si esprimono all’unisono
rimandando le atmosfere indimenticabili della Allman Brothers Band come
nell’iniziale “You’re Gonna Be Okay” e soprattutto in “She’s The One”, si
immerge ancora nel profondo sud con le colorazioni della eccellente “That
Sunday Sound”, evoca ambientazioni tra la canzone folk ed il West nella
suggestiva “Never Too Far From The Blues”, aggiungendo cristalline trame
britanniche nella title-track “Leave To Come Home” e sgombrando definitivamente
ogni dubbio sulla bontà della loro proposta nella sontuosa country ballad “Anything You Want” che chiude l’album e
nell’acustica “Saw You Yesterday” il cui duetto chitarra/banjo è godibilissimo.
Un album estremamente ispirato questo
che regalerà sicuramente emozioni a chi avrà la sensibilità giusta e la
curiosità di aggiungere un nuovo nome alla propria discografia.
Remo Ricaldone
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