Band
al debutto ma che da tempo fa riferimento alla fervida scena musicale di
Boston, Massachussetts, The Remittance Men è guidata dal talento di storyteller
di Tom Robertson la cui bravura è perfettamente fotografata da un repertorio di
notevole fattura. “Scoundrels, Dreamers & Second Sons” vede coinvolti nomi
già noti agli appassionati, tutti in qualche modo legati agli ambienti roots,
da Kris Delmhorst a Mark Erelli, da Eilen Jewell a Zachariah Hickman, già con
Rodney Crowell e Ray LaMontagne. Quasi tutto l’album è firmato da Tom Robertson
tranne una cover di “Down South” di Tom Petty qui ripresa con grande
coinvolgimento e rispetto e la conclusiva “Nobody” del certamente meno noto Tim
Gearan. Tra gli originali c’è l’imbarazzo della scelta in un ampio e
ispiratissimo ventaglio di emozioni che rimandano a volte agli American
Aquarium, a Jason Isbell o ai Wilco con sopra tutto l’incipit di “1973 (Life On
The High Seas)”, “Lonely & Silent”, l’eccellente “A Room In Birmingham,
England, 1919” con l’apporto vocale di Eilen Jewell, l’intima e deliziosamente
acustica “Avery Hill”, le colorazioni mexican di “Hacienda Santa Rosa” e “Lile
Page 8”, preferenze personali di una proposta affascinante e molto promettente.
The Remittance Men: un nome da tenere d’occhio se amate il suono americana, qui
interpretato con cuore, acume e grande intuito.
Remo Ricaldone
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