Nato
a Durham, North Carolina, Phil Lee nel corso dei passati cinquantanni ha
‘vagabondato’ in lungo e in largo sulle strade americane facendo tappa di volta
in volta in California, a Nashville e dovunque ci fosse l’opportunità di
suonare, dai più sperduti bar di provincia ai club metropolitani. Batterista
con svariate band, Phil Lee si è ritagliato negli anni un ruolo di frontman
grazie ad una personalità originale e frizzante, imbracciando la chitarra e
mostrando buone doti anche come armonicista. I suoi dischi si sono sempre
segnalati per genuinità e grande sincerità e il suo nuovo lavoro sottolinea le
sue radici ‘hillbilly’ con una serie di canzoni che passano naturalmente dal
bluegrass allo swing, dal folk alla più classica country music. I riferimenti
di queste canzoni sono i Louvin Brothers, Lefty Frizell e quel suono in voga
tra gli anni quaranta e cinquanta che ha contribuito a segnare la storia del
genere e con l’apertura di “Did You Ever Miss Someone?” si entra subito nel
vivo, mentre con la cadenzata “When’s The Lovin’ Comin’ Back?” ci si avvicina
alla country music di Cash o di Haggard. Si swinga alla grande con la sapida “I
Like Women”, ci si lascia cullare con la suadente “Might As Well Be” e con il
primo dei due traditionals, “The Devil And The Farmer’s Wife”, splendidamente
acustico e dal sapore bluegrass più genuino. “Forever After All” è una ballata
folk bella nella sua estrema semplicità, “Daddy’s Jail” aumenta ritmo e
coinvolgimento avvicinandosi ad una country music decisamente classica, “Where
Is The Family Today?” è delicatamente presentata con ancora un retrogusto
bluegrass, “Wake Up Crying”, tra gli ‘highlights’ del disco, è solida per
melodia ed arrangiamento, con la chiusura affidata all’altro tradizionale, il
classico gospel “Just A Closer Walk With Thee”. Da sottolineare lo
straordinario lavoro di David West nella doppia veste di produttore e di
talentuoso polistrumentista, sempre lucidissimo nel dare i giusti colori a queste
canzoni.
Remo Ricaldone
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