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The Williams Brothers - Memories To Burn

Pubblicato da Remo Ricaldone |

Lunga è la lista di ‘brother duets’ in ambito country, lista che ha raggiunto l’apice negli anni cinquanta e sessanta ma quello che è stato il principale punto di riferimento per i fratelli gemelli Andrew e David Williams ha un nome preciso: The Everly Brothers. Quello che emerge da “Memories To Burn” è chiaramente l’amore profondo per le armonie vocali di Don e Phil Everly, sottolineando al tempo stesso le loro radici country. Curiosa è stata la genesi di questo album, inciso alla fine di un percorso artistico con la Warner Brothers che aveva fruttato tre lavori di ottima fattura ma di altrettanta poca fortuna commerciale. Affidandosi alla produzione di Marvin Etzioni (Lone Justice e Counting Crows) e supportati dalla steel guitar di Greg Leisz e dalla eccellente sezione ritmica formata dallo stesso Etzioni al basso e dai tamburi di Don Heffington, i fratelli Williams incisero a metà anni novanta una serie di brani dal forte sapore country che inspiegabilmente rimasero nel cassetto di qualche ufficio discografico. Ora dopo ben ventisette anni ecco l’occasione per riproporre quei nastri grazie ad una illuminata ristampa. “Memories To Burn” suona splendidamente bene e sembra proprio che la polvere del tempo non abbia intaccato il prodotto, tale è la freschezza e l’attualità di queste canzoni, da annoverare tra le più godibili sorprese degli ultimi tempi.Il repertorio è un ulteriore motivo di interesse e di curiosità, fatto di covers principalmente (solo una canzone è firmata dagli stessi fratelli Williams) ma di una coesione impeccabile. Ben quattro brani sono firmati dallo stesso Marvin Etzioni, vero ‘deus ex machina’ di questo progetto: “Cryin’ And Lyin’”, “You Can’t Hurt Me”, la title-track “Memories To Burn” e “Unanswered Prayers” non fanno che confermare le doti di un musicista ‘a tutto tondo’, intelligente e sagace. Due e di eccellente fattura sono i contributi compositivi di Robbie Fulks, altro personaggio in sintonia con i fratelli, con l’introduttiva “Tears Only Run One Way” e la classica “She Took A Lot Of Pills (And Died)” tra le migliori della selezione. Perfettamente incastonate in questo contesto ci sono poi “Death Of A Clown” di Dave Davies, la splendida “Let The Mystery Be” di Iris DeMent e la conclusiva “Piney Wood Hills” di Buffy Sainte-Marie, con la bella “She’s Got A Look In Her Eyes” come detto unico contributo compositivo dei nostri. Un album dalle atmosfere avvolgenti ed intense, cristallino e prettamente acustico che per nostra fortuna ha potuto vedere la luce dopo lunghissimo tempo e che non ha perso un grammo della poetica di un duo che merita di essere rivalutato.

Remo Ricaldone

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