Rob
Heron da Newcastle, UK, è tra i più eclettici e divertenti esponenti della
scena roots britannica e ha già quattro album alle spalle, con una corposa
attività live che lo ha portato a calcare i palchi dei più importanti festival
inglesi come Cambridge e Glastonbury. Solo ora lo apprezziamo con il suo disco
numero cinque intitolato “The Party’s Over” che lo conferma in crescita come
maturità espressiva e con l’ampiezza di uno spettro sonoro che contiene country
music, rhythm & blues, rockabilly, western swing, blues e sfumature zydeco
e boogie che rendono la sua proposta decisamente frizzante e coinvolgente. A
supportarlo ci sono i Tea Pad Orchestra, quartetto solido che comprende il
mandolino, l’armonica e la chitarra di Tom Cronin, l’accordion, l’organo ed il
piano di Colin Nicholson, il contrabbasso ed il basso elettrico di Ted Harbot e
la batteria di Paul Archibald. Il loro è un mix dal sapore retrò che risulta
sempre attuale e non manca di esprimere una godibile ironia di fondo che li
rende ancora più accattivanti, avvicinandosi talvolta ai mai dimenticati Lost
Planet Airmen di Commander Cody. “The Party’s Over” è introdotto da “Go Home”
dal sapore tipicamente british dello ‘skiffle’, stile che ebbe un grande
successo nell’Inghilterra degli anni cinquanta e primissimi sessanta mischiando
folk, blues e country, seguito dalla robusta dose di R&B di “She Hypnotized
Me” che a me ricorda i primi ruspanti Blasters. “My Salad Days” è country music
di impronta classica e Rob Heron e i suoi pards si trovano veramente a loro
agio sciorinando una performance notevole, “Snip Snap Snout” è un irresistibile
zydeco che ci porta idealmente in Louisiana, luogo profondamente amato dai
nostri, “Trouble Is” è ballata delicata e sognante, un bel ‘country waltz’,
mentre “The Horse That You Rode In On” è un country & western denso di
humour e passione. Le belle chitarre ‘twangy’ caratterizzano “Dilly Dally
Sally” tra country e rock, le atmosfere ‘fifties’ permeano la gustosa “Remind
Me Tomorrow” tra rockabilly e doo-wop, “Right To Roam” è country music con
reminiscenze western interpretata con gran classe e la superba armonica di Tom
Cronin ad evocare gli ampi spazi americani. A chiudere l’album ci sono la
splendida “A Call To Mother’s Arms” tra gli highlights di una selezione estremamente
fresca e propositiva con reminiscenze quasi ‘irish’ che riportano a mente i
Waterboys di Mike Scott e “The Doctor Told Me” che ancora una volta cambia
scenario riportandoci nella New Orleans vicina a temi ragtime. E nonostante il
titolo la festa non è finita.
Remo Ricaldone
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