18:25

Brian Blake - Book Of Life

Pubblicato da Remo Ricaldone |

“Book Of Life” è prima di tutto un profondo atto d’amore: nei confronti delle proprie radici familiari, delle tante piccole realtà di provincia e della più genuina tradizione cantautorale texana. Un disco che è il debutto per Brian Blake, storyteller con base a Memphis, Tennessee ma con il cuore che punta dritto verso il Lone Star State dove per generazioni ha vissuto la sua famiglia e dove è tornato per incidere uno dei migliori dischi di questo 2022 in ambito country-folk. Brian è un autore dalla vena purissima, eccellente vocalist con inflessioni che a volte rimandano al primo Lyle Lovett e chitarrista dalle notevoli doti tecniche. Prodotto dalla coppia Walt Wilkins e Ron Flynt, entrambi coinvolti fattivamente nelle registrazioni a percussioni e voce il primo, a basso e tastiere il secondo, “Book Of Life” è un vero gioiellino dove ogni brano è un quadretto affascinante della più autentica ‘small town America’ con il proprio bagaglio di sentimenti, di personaggi, di storie. Equilibrato e ricco di poesia, il disco si apre con quello che è il manifesto del talento di Brian Blake, “Rice Fields In The Distance”, emozionante per feeling e cristallino per la performance, con il fiddle di Warren Hood a regalare momenti da pelle d’oca. Un viaggio questo raccontato con grande forza espressiva e la bravura di una serie di sidemen con i fiocchi che nobilitano nel migliore dei modi un esordio di rara intensità, con momenti di assoluta eccellenza come “Rose Marie”, “Meant To Be”, “The Ott Hotel”, “Move On J.D.” (storia di un veterano di guerra divenuto senzatetto al suo ritorno), la title-track, la struggente “In Too Deep” e la splendida chiusura affidata a “Nothing Gold Can Stay” nella più classica vena dei migliori Texas troubadours. Caldamente consigliato.

Remo Ricaldone

 

0 commenti:

Posta un commento

Iscriviti alla newsletter