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Drew Holcomb & The Neighbors - Strangers No More

Pubblicato da Remo Ricaldone |

Drew Holcomb nell’ultima decade ha ricevuto ampi riconoscimenti da parte della critica americana per un lavoro maturo e completo che gli ha anche permesso di raggiungere i piani alti delle classifiche di Billboard. Il suo è un suono che unisce country music, roots-rock, new folk e in più di un caso ‘divagazioni’ pop e soul, tutti in qualche modo presenti in questo suo nuovo disco intitolato “Strangers No More”. Nove sono gli album incisi, spalmati nell’arco di una ventina di anni in cui Drew Holcomb ha saputo descrivere attitudini e riferimenti stilistici con un bel talento interpretativo e una sensibilità non comune. “Strangers No More” lo vede ancora supportato dai fidi Neighbors e con un sforzo compositivo che premia un percorso in continua crescita. Interessante è la partnership con Ketch Secor, leader degli Old Crow Medicine Show dalla quale sono scaturite due ottime canzoni, la suggestiva ballata “Gratitude” e la più movimentata “Dance With Everybody” con un bell’arrangiamento fiatistico e un bel lavoro di percussioni. Da segnalare “Troubles” come uno dei punti più alti della selezione, una country song nobilitata dalla splendida pedal steel di Nathan Dugger, mentre canzoni come “Fly” dal cristallino arpeggio chitarristico e “Free (Not Afraid To Die)” scritta a quattro mani con Natalie Hemby, giò membro della band tutta al femminile delle Highwomen aprono e chiudono in bellezza suggellando la riuscita dell’album. In mezzo c’è la nitida “Find Your People” che rimanda alle suggestioni folk dei Lumineers e vede protagonista il banjo del sempre bravissimo Nathan Dugger a caratterizzare la melodia, c’è l’alternative country vicina allo spirito ‘indie’ di “On A Roll” che con la seguente “Possibility” fissa emozioni non distanti dalle atmosfere ‘springsteeniane’ dei dischi più intimisti del Boss e c’è una vibrante “Strange Feeling” pervasa da armonizzazioni tra rock e pop. Un disco questo da gustare affidandosi al gusto per la melodia di Drew Holcomb.

Remo Ricaldone

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