Quarto album per Austin Cunningham, cantante ed autore che divide equamente il suo amore tra il nativo Texas e Nashville, tra rock e country music. La sua attività compositiva è stata un susseguirsi di grandi soddisfazioni (presumo anche dal punto di vista remunerativo) e molti sono stati gli interpreti che hanno scelto le sue canzoni, da Tracy Byrd a Kathy Mattea, da Dolly Parton alle Judds solo per citarne alcuni. I suoi dischi non sono però così mainstream e hanno sempre mostrato un feeling e una grinta degna dei migliori nomi texani. Non sfugge a questa regola “Made To Last”, anzi grazie alla splendida produzione di Dan Baird (uno che sa ‘roccare’ veramente) risulta il suo sforzo più riuscito e pregevole. Austin Cunningham è in grandissima forma sia a livello vocale sia per quanto riguarda il suo talento di scrittore. Country, rock e una spruzzata di blues sono alla base delle canzoni di “Made To Last”, tutte da sottolineare per grande verve e mordente, suonate come Dio comanda. “This Town’s On My Nerves” e “Sad Country Song” sembrano le due facce della stessa medaglia in un rapporto intenso di amore/odio con Nashville. Eccellenti sono anche “Take Me Back To Ft. Worth”, grande celebrazione della ‘cowtown’ texana, “Catherine”, “Go Easy On Yourself” (texana fino al midollo), “The Last Great Dj” (…’kill me with a ballad ‘bout a love gone wrong/then heal me with a Johnny Cash song…’….magnifica!), “Don’t Distract Me (When I’m Drinkin’)”(una country song ruvida e tagliente), la amara “Recipe For Disaster”, “Rock-n-Roll Tattoo Girl” (con la mano di Dan Baird a ‘sporcare’ il suono) e la conclusiva “Try Jesus”. Abbastanza per rendere questo “Made To Last” intrigante e destinato a durare nel tempo. http://www.austincunningham.com/.

Remo Ricaldone