Terzo album e ulteriore conferma per una validissima band che ha base nel District Of Columbia ma ha la propria bussola puntata decisamente verso il Texas. Il leader Chris Patterson (voce, chitarra e autore di tutti i brani) ha lasciato il cuore nel Lone Star State dove ha soggiornato per alcuni anni e la sua creatura, i Leaving, TX, si inserisce con naturalezza nel panorama americana e roots tipico di quelle zone. “Late Gettin’ Started” vede la band più solida che mai (oltre a Chris Patterson figurano Garry Cecil al basso, Thor Smith alla batteria e Andrew Buhler, uno dei principali protagonisti con le sue chitarre, elettrica, pedal steel e lap steel) e un suono robusto spesso addolcito da influenze country. Intense sono anche le partecipazioni di alcuni ospiti che rendono ulteriormente variegata la proposta: la voce di Rob Thorworth e l’accoppiata fiddle/mandolino nelle mani dell’eccellente Rickie Simpkins danno vita all’intenso country waltz intitolato “Picking Up Pieces”, Jennifer Van Meter dà un tocco di grazia con la sua vocalità a “Wonderin’” e a “Thoughts And Flowers”, il fiddle di Rickie Simpkins è ancora sugli scudi in “Last Fool At The Bar” e in “Where Does Love Go”, mentre apprezzabile è l’apporto delle tastiere di Tony Correlli in “Anywhere You Hear It”. La nostalgia nei confronti del Texas e l’amore per la provincia americana emergono in maniera poetica nell’iniziale “In My Dreams”, nello spigliato country-rock di “Leaving Texas Tonight”, nella ritmica cadenzata di “Farewell Nashville” e in “Dallas” (non quella ‘storica’ firmata da Butch Hancock), un poker d’assi che eleva “Late Getting Started” a piccolo gioiellino. http://www.leavingtx.com/.
Remo Ricaldone