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Grant Peeples - Okra And Ecclesiastes

Pubblicato da Remo Ricaldone |


Grant Peeples gli ultimi ventanni li ha passati al di fuori degli States, al caldo della Little Corn Island vicino al Nicaragua, ma non ha mai smesso di fare musica e di scrivere canzoni. La decisione di ritornare ‘a casa’ e di riprendere a fare dischi è da salutare con gioia visti i risultati. La produzione affidata a Gurf Morlix, uno dei produttori più in vista in Texas e in generale negli Stati Uniti, è da considerare mossa azzeccata, in grado di esaltare con il suo tocco un songwriting interessante che si può accostare a personaggi come Ray Wylie Hubbard, Jerry Jeff Walker, Gary P. Nunn e in generale a quella scena musicale che dagli anni settanta è stata la peculiarità del Lone Star State. Vincente è poi il contributo strumentale dello stesso Gurf Morlix con le sue chitarre acustiche ed elettriche, basso, tastiere e pedal steel. Su di lui si basa il fulcro musicale di questo “Okra And Ecclesiastes”, disco che contiene almeno una mezza dozzina di canzoni decisamente al di sopra della media. Grant Peeples mostra quello sguardo attento ma anche disincantato all’America che lui ha lasciato per così tanto tempo ma che gli è rimasta nel cuore, mantenendo intatto quell’amore per la country music e per la canzone d’autore che contribuisce all’atmosfera nostalgica, accorata e profonda della sua musica. “My People Come From The Dirt” è uno degli highlights dell’album, ispirato dal lavoro della poetessa di San Antonio Barbara Ras, con una pregnante pedal steel a sottolineare la melodia. Grande canzone! “Empty Cup” è un’altra introspettiva ballata scritta a quattro mani con Gurf Morlix, un brano che riporta ai classici di Jerry Jeff. “Last Great Buffalo Hunt” è suonata in punta di dita, fresca e divertente, con la fisarmonica di Radoslav Lorkovic (tastierista e fisarmonicista dietro a Jimmy LaFave e a molti altri) a disegnare con gusto. “Cowboy Gothic” è classicamente texana con un andamento fiero e deciso, altro punto a favore della vena cantautorale di Grant Peeples. Da citare poi il trittico finale con il traditional country di “It’ll Never Be Love Again”, duetto eccellente con Lis Williamson, “Down Here In The County” decisamente più movimentata e ‘outlaw’ con la sua critica verso il business nashvilliano e “High Fructose Corn Syrup” che chiude il disco con riferimenti chiari al John Prine più tradizionale e (come dice il grande autore country Bobby Braddock) ‘sudista’. Disco raccomandato a coloro che hanno apprezzato e amano tuttora il Texas tra country e folk. Ulteriori infos le troverete su http://www.grantpeeples.com/.
Remo Ricaldone

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