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Pat Anderson - Magnolia Road

Pubblicato da Remo Ricaldone |

Ecco uno dei più interessanti debutti in ambito roots da qualche anno a questa parte. A proporcelo è Pat Anderson, cantante ed autore attualmente di base a Nashville (naturalmente nella parte est della capitale della country music, quella più propositiva) ma che è nato in Oklahoma ed è cresciuto in Virginia. “Magnolia Road” già dal titolo evoca i suoni sudisti che hanno originato la musica che tanto amiamo, dalla country music al rock’n’roll, riflettendo un’attitudine alla poesia che è una caratteristica dei grandi autori che hanno percorso le strade americane. Pat Anderson incarna perfettamente la figura del troubadour che affronta quotidianamente le fatiche e le gioie della vita e le mette in musica con un’energia ed un entusiasmo non comuni. Dotato di una voce personale e modulata con grande sensibilità, Pat ci regala una bella serie di emozioni, sulla falsariga di nomi come Ryan Adams, Steve Earle, Tom Petty e Rodney Crowell, mantenendo però tutte le caratteristiche per risultare originale. Talvolta ruvido e corposo come certo southern rock, altre volte genuinamente accorato come vuole la tradizione country e folk, il disco scorre limpidamente e si mantiene sempre su livelli sopra la media. Dall’iniziale “Follow Me Down” con la melodia sostenuta dalle tastiere dell’ex Jayhawks Jen Gunderman all’introspettiva “The Hometown Blues”, dalla solida “Bullitt County Cage” alla rilettura bucolica e sorprendente della springsteeniana “Dancing In The Dark”, tutto concorre a rendere varia e piacevole la selezione. Will Kimbrough, uno dei più apprezzati ed affermati strumentisti della scena alternative country, gioca poi un ruolo fondamentale nell’economia del disco con un lavoro sopraffino a chitarra elettrica, mandolino, banjo, dobro e bouzouki. E’ anche grazie a lui che molte delle canzoni di “Magnolia Road” acquistano colore e calore, da “She’s The One” a “Let It Rain” fino a “Six Spent Shells”, alla più tradizionale “I Wish I Was A Mole In The Ground” e alle pregnanti “Martinsville” e alla canzone che dà il titolo all’album. Un disco che cresce con gli ascolti e che farà felici gli appassionati del suono americana. http://www.patandersonmusic.com/.

Remo Ricaldone

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