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Amy Black - One Time

Pubblicato da Remo Ricaldone |



Dopo una decade all’interno del music business come promoter, Amy Black esce allo scoperto con un lavoro intrigante ed intelligente che la pone di diritto tra le cose migliori uscite quest’anno. In effetti Amy Black aveva già debuttato con un disco fatto di cover che si intitolava “Amy Black & The Red Clay Rascals”, un tributo ad alcuni dei suoi songwriters preferiti, ma è con questo “One Time” che possiamo assaporare completamente la sua musicalità. La sua è una country music assolutamente concreta e realista, tipicamente sudista e con quell’attitudine ad accostare elementi blues e gospel che è una peculiarità di chi ha radici al di sotto della Mason-Dixon Line. La Black ha scelto la produzione vincente di Lorne Entress, batterista che si è fatto un buon nome con lavori tra country, folk e canzone d’autore (Lori McKenna e Bittertown) e si è attorniata da sidemen pregevolissimi come Stuart Duncan al fiddle e mandolino, Lyle Brewer alle chitarre, Roger Williams al dobro e in più di un momento il bravo Mark Erelli, cantautore di razza. Quello che colpisce è la maturità delle doti compositive di Amy Black, con brani come “Run Johnny”, “One Time”, “Stay” (honky tonk che sembra uscito dal repertorio del primo Dwight Yoakam), “Whiskey And Wine” (deliziosamente intimista), la traditional oriented “Molly”, “Meet Me On The Dance Floor” e “I Can’t Play This Game”che meritano grande attenzione. Non mancano comunque le cover, azzeccate come “You Ain’t Woman Enough (To Take My Man)” di Loretta Lynn e l’intensa “Ain’t No Grave (Gonna Hold My Body Down)” di cui vale la pena ricordare anche la versione di Johnny Cash. “One Time” è un disco di buon spessore che sicuramente troverà molti estimatori tra coloro che cercano emozioni vere e genuine. http://www.amyblack.com/.



Remo Ricaldone

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